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Soft Cell

17/2/2003, Rolling Stone, Corso XXII marzo, 32 Milano.

di Matteo "Fish" Pescetti

Tra reunion, concerti tributo e band che non si sono mai sciolte, sembra che la storia della musica contemporanea (diciamo dagli anni 60 in poi) continui ad essere scritta dalle stesse band, dalle stesse icone, alle quali, sporadicamente e dopo un decennio di "prova", si vanno ad aggiungere alcuni giovani di belle speranze. Come spiegare altrimenti il ritorno sui palcoscenici mondiali di uno dei gruppi fondamentali della scena new romantic britannica che caratterizzò tutto l'arco temporale degli anni 80? Fondati a Leeds nel 1979 da Dave Ball e Marc Almond, i Soft Cell hanno rappresentato per un decennio l'alter ego dei Depeche Mode, laddove questi erano più scuri e malinconici ed i Soft Cell più glam e istrionici. 2 album, "Non-stop erotic cabaret" e "The art of falling apart" , ed una serie di singoli pongono Ball ed Almond (la cui voce é entrata di diritto nel patrimonio ancestrale di un paio di generazioni) all'interno di questa ristretta cerchia di band che hanno fatto la storia. E chi non conosce la loro versione di "Tainted Love", cavallo di battaglia di qualunque dj specializzato in revival?

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