Berlino, anno di grazia 2006. Immagina la scena: le luci colorate del Watergate che ti esplodono in testa, il sudore tra la pelle e la maglietta Get Physical, le mani alzate a centinaia, la gola che ti brucia. Sul palco, fra un ammasso informe di cavi, led impazziti, pulsanti colorati, Roland, Moog, tre laptop, drum machine e una batteria elettronica, si sta scrivendo la storia. I Booka Shade sono nel pieno del loro live: dopo il boato della pista con "Body Language" stanno suonando "Oh Superman" di Laurie Anderson. Walter è ai piatti e ai tasti, Arno picchia come un dannato sulle congas e fa roteare in aria le bacchette. La pista ondeggia, salta ed esulta. Sento ancora i brividi. Fuori fa l'alba.
Booka Shade
22/2/2008 Magazzini Generali, via Pietrasanta 14, Milano
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