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Rustie

17/10/2009, Rocket, Via G. Pezzotti, Milano

di Andrea Pagano

Di Rustie potrei dirvi tutto e dirvi nulla. Potrei tediarvi con le collaborazioni celebri del ragazzetto prodigio di Glasgow, da Flying Lotus a Hudson Mohawke, dalla Warp Records all’Hyperdub di Burial. Potrei anche dirvi che bleep.com, il più importante portale di musica elettronica britannica (e non), lo annovera fra i migliori produttori degli ultimi anni e inserisce nella top 10 del 2008 il wonky-step della sua killer track “Zig-Zag”. Niente di più vero, ma quanto ve ne sbatterebbe? Poco o nulla. Attirerei al massimo l’attenzione di qualche nerd con indosso la maglietta “I listen to music that don't even exist”. Invece di ascoltar chiacchiere, la gente è infatti affamata di dancefloor bollente, come quello che Rustie è riuscito a scuotere allo Sziget Festival quest'estate. Dopo un fiacco show dei Prodigy fra revival anni 90 e sbadigli da tour promozionale, vidi la gente riaccendersi da downer vari. Un dj set con salvifiche bassline dal suo album “Bad Science”: perfetto calderone di London-ghetto-grime, techno sbilenca, destrutturazioni hip-hop e orchestrazioni trance. Panacea miracolosa, altro che "I got the Poison! I got the Remedy!"...

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