Diana Garden Report

Volete stupire i vostri amici, le vostre fidanzate o spiranti tali? Portateli nell’opulento e splendido giardino dell’Hotel Sheraton Diana Majestic, ribattezzato per l’estate Diana Garden. In un’atmosfera circonfusa di lusso orientale, illuminata da luci soffuse e candele, stravaccati sui morbidi tappeti persiani che arredano lo stupefacente padiglione (degno di un pascià, tutto curato da Antonio Coppola e Patrizia Bianco), potrete sorbire un cocktail a quindicimila lire (che, vista la cura profusa nell’allestimento della location non sembrano nemmeno eccessive). I frequentatori abituali sono però a dir poco imbarazzanti. Discendenti dello yuppismo anni 80, votati alla conquista della sacra trimurti di chi è arrivato: Rolex, Mercedes, modella. Incarnazioni viventi dello stile di vita predicato dai mensili maschili (gli uomini), alla caccia del rampollo o presunto tale da spennare (le donne). In ogni caso non sarete degnati di uno sguardo a meno che il tono della vostra abbronzatura non si collochi tra i numeri 159 e 160 della scala Pantone. Se Patrick Bateman esistesse davvero e abitasse a Milano probabilmente vivrebbe al Diana Garden...