In primo piano il suo volto sfocato, neanche troppo sullo sfondo dei binari. Il tema dell’esplorazione resta uno dei leitmotiv della musica di Emma Tricca: che si tratti di quello fisico, dalla sua Roma a New York, attraverso Londra e il Texas, o quello immaginifico che da Morricone passa per la Beat Generation, i poeti crepuscolari e Bob Dylan, la filosofia ermetica e il suono psichedelico. Con l’ultimo St. Peter, la cantautrice folk di origini abruzzesi e girovaga d’adozione, arruola nuovi compagni di viaggio: Steve Shelley alla batteria, Jason Victor dei Dream Syndicate alla chitarra, Galub Galub al basso e un’incursione di Howe Gelb. E gli orizzonti non possono che aprirsi.
Geschrieben von Olivia Rumori