«Slow Magic is the sound made by an unknown imaginary friend». Non uno sconosciuto qualsiasi, quindi, piuttosto qualcuno di cui si sa quanto basta (è americano, bazzica territori chillwave da spiaggia al tramonto, indossa sempre una maschera e a cinque anni suonava già la batteria). Dal 2012 „l’amico immaginario“ coniuga la dimensione del downtempo a quello di un pop emozionale. Melodie che sembrano rubate a una band di casa Morr Music, beat glitterati che si infrangono su strati di synth – un po‘ di Gold Panda e un po‘ di Washed Out – e pattern ritmici anche tribali, che dal vivo garantiscono sempre un certo effetto. E forse è proprio in sede live che il producer americano mostra il meglio di sé, disorientando l’ascoltatore o cullandolo nei suoi scenari chill e conciliativi. Con la sua velata malinconia estiva, potrebbe essere il momento perfetto dell’anno per tornare ad ascoltarlo.
Fabrizio Melchionna
Geschrieben von Alberto Asquini