Con Mauricio Kagel l’avanguardia è tornata ad altezza uomo, si è tolta la cravatta, si è fatta gesto plateale. Per Acustica ha raggiunto una summa di spregiudicata ricerca, accostando nastro magnetico a strumenti e oggetti in gran numero, allestiti in scena nel segno della complessità, del delirio organizzato, tra fraseggi clowneschi e rigore esecutivo. Un vasto campionario di suoni e timbri, disorientanti, pregni d’ironia, con un ordine esecutivo variabile in base alle scelte degli interpreti, a cui è richiesta una teatralità che trasforma sempre più i musicisti in performer. L’ensemble di Tempo Reale, con la beffarda verve performativa che gli è propria, ci suggerirà come muoverci nel sublime traffico dei suoni con la facoltà di ridere.