Per la 58ima edizione della Biennale di Venezia il Padiglione Greco sarà curato da Katerina Tselou che, non a caso, è stata curatorial advisor per Documenta 14 e co-curatrice nel 2013 per la Biennale di Atene. Gli artisti che esporranno, invece, saranno Panos Charalambous, Eva Stefani, Zafos Xagoraris. Attraverso diverse strategie e pratiche, ma con interessi comuni, i quattro artisti creeranno un’installazione polifonica e multilivello.
Panos Charalambous, nato nel 1957 ad Arcania, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Atene, di cui ora è direttore. L’audio happening durante Documenta 14 Flatus Vocis (2017) – ad Atene- e la performance Voice-o-Graph (2017) a Kassel erano entrambe azioni centrate sul rapporto tra suono, musica, memoria, censura, collezione e archiviazione. Questi temi venivano trattati attraverso la scoperta, conservazione, riuso e manipolazione di vecchi vinili.
Eva Stefani, video-maker e documentarista, era tra i partecipanti di Documenta 14 con Manuscript (2017) ad Atene e Acropolis (2002/04) e Virgin’s Temple (2017)
a Kassel. L’artista, nata nel 1964 ad Alexandria, in Virginia (USA), produce filmati che, nonostante vogliano mantenere un rapporto diretto con la dimensione documentaristica, lasciano spazio anche a una dimensione poetica. Tale aspetto rende le sue narrazioni distorte e paradossali o, come le definisce lei stessa, “ai margini della realtà”.
Zafos Xagoraris, nato ad Atene nel 1963, aveva invece portato due lavori nella medesima edizione di Documenta: The Niche (2017– ) ad Atene e The Welcoming Gate (2017) a Kassel. Le due opere erano state ispirate da altrettanti eventi storici, apparentemente non collegati, accaduti a Görlitz, in Germania, ed ad Atene.
Nel 1916, nel mezzo della prima guerra mondiale, l’esercito tedesco catturò 7.000 soldati greci e li portò al campo di prigionieri di guerra di Görlitz. Dato che la Grecia era rimasta neutrale, i soldati si trovarono nello strano, ibrido stato di prigionieri / ospiti.
Ad Atene, nel frattempo, la prima scuola a cielo aperto per bambini pre-tubercolari entrò in operazione sperimentale nel 1916. Sulla base di nuove idee educative e di rigide regole igieniche, coltivò una rigorosa disciplina.
Partendo da dettagli della storia così trascurati, Xagoraris si concentra sulle ambiguità nei rapporti di libertà e confinamento, apprendimento e disciplina, emancipazione e controllo. Il materiale stampato dei disegni di Mitsakis, le azioni collettive attorno al progetto, la storia degli edifici analizzati e i gesti correlati sono stati editi in una pubblicazione commissionata per documenta 14.
Geschrieben von Angela Maderna