Conversazione intesa come dialogo tra Roma, la sua storia, il suo patrimonio culturale e gli artisti che la abitano; conversazione come dialogo tra gli spazi della Fondazione Memmo e le opere, tutte pensate per essere site specific. Per il secondo appuntamento di questo ciclo, a cura di Marcello Smarrelli, sono stati quattro gli artisti residenti nelle diverse accademie straniere capitoline chiamati a riflettere sull’idea di spazio e sull’inevitabile relazione tra esso e l’opera d’arte. Colpiscono in particolar modo due artisti: Kilian Rüthemann, che alza quattro muri in una stanza andando a riprendere l'“opus latericium“; Jackson – noto ai musicofili come Jackson and His Computerband – che ha creato una macchinario fantasmagorico dove interagiscono luce, suoni, specchi e fumo. Da vedere.
Geschrieben von Tony Davèro