Di chi sono Doña Valentina ve ne abbiamo già parlato: qui per l’intenzione di formare e individuare una scena precisa spalmata internazionalmente e farvi da ponte, in occasione del lancio dell’etichetta; e qui, in occasione della prima serata qualche settimana fa, dove si snocciolava un primo genere e un primo artista – un progenitore – atterrato direttamente dalla Caracas degli anni Novanta. In breve, Doña Valentina è il clubbing latinoamericano. In Italia (specialmente a Milano) e in Sudamerica. Chiringuito Doña Valentina è il format da venerdì latino. Un classico dell’estate, ben sudato e danzereccio, e magari in futuro un classico milanese, e proprio perché Doña Valentina intercetta non soltanto artiste e artisti, italiani e non, che fanno ricerca in merito alle sonorità latine, ma vere e proprie star d’oltreoceano; perché ogni scena che si rispetti sta qui e là, non ha sede ma più che altro condivide un certo modo di stare assieme. Se non vi fosse ancora chiaro dopo l’uscita della prima raccolta, dopo l’arrivo di Dj Babatr da Caracas con il suo Raptor House alla discoteca Baìa, oggi, direttamente da Buenos Aires, il Chiringuito Doña Valentina si sposta allo Zilli, in cui fa tappa Sassyggirl: reginetta del neoperreo in perenne bikini, capelli bicolore, latex, glitter e animalier, insomma, quel gusto a prima vista un po’ tamarro che mescola l’estetica di strada a quella del clubbing, i suburbs e quel pacchiana cuteness gotico-sportiva dell’internet.
Sassyggirl: reginetta del neoperreo.
Breve recap: il neoperreo sostanzialmente è un sottogenere del reggaeton, o forse un movimento, o una di quelle estetiche post-tutto che in quanto tale rivendica un posizionamento indubbiamente queer e sostanzialmente apolitico – come la maggior parte delle feste, si sta assieme. Come ogni “nuovo” genere, e come ogni buona storia, il neoperreo pare cercare in tutti i modi di uccidere il genere-padre, invocando sonorità controintuitive per il classico reggaeton – che per tre decadi ha governato l’immaginario occidentale con i colori della Jamaica – sostanzialmente accorpando sonorità dalla techno e dalla cumbia.
Coltellate a suon di synth, i flirt con i vocoder che offrono timbri robotizzati, da sirene, da abissi o da murene, quelle sonorità che fanno ottimamente capricci tra generi…
D’altronde le coltellate a suon di synth, i flirt con i vocoder che offrono timbri robotizzati, da sirene, da abissi o da murene, quelle sonorità che fanno ottimamente capricci tra generi, attingendo volentieri anche alla trap argentina, sono abbastanza esplicativi di quel battito e levare da momentos de perreo che fa scatenare le folle. Se considerate poi che in fondo il reaggeton era suonato sostanzialmente da maschi (qualcuno magari ricorderà quel genere genericissimo “afro” dei primi Duemila, che attingeva un po’ di qui e un po’ di là), e in fondo il neoperreo recupera pure una prospettiva di genere. Ecco, Sassyggirl si inserisce qui, come una delle esponenti del neoperreo più celebri in Argentina.
Di nuovo: pronti per sudare, pronti per ballare.
Geschrieben von Piergiorgio Caserini