Guardare il mondo da una diversa angolatura necessita comunque un upgrade. Conseguenza: The Exhibitionist 2. Missione: portare al prossimo livello la prima installazione (dodici anni e non sentirli, sempre dopodomani), hardware e giradischi per scardinare una volta di più i confini della techno, ridisegnarli, plasmarli come argilla fresca nelle mani di un dio alieno.
Vedere Jeff Mills dal vivo resta tra le poche gioie della vita che non contempli l’assunzione di sostanze psicotrope come condizione necessaria e sufficiente. Non ce n’è bisogno; lo stato mentale lo altera il marziano con la droga in dotazione. Un suo set è astrazione pura, entrarci proietta all’istante in una condizione che travalica ogni confine spaziotemporale, senza zone d’ombra, solo luce accecante e l’insopprimibile esigenza di abitare quei suoni per la vita, che la vita diventi quei suoni.