Igra è una parola russa, игра, che significa gioco. Mi accorgo che scrivere di danza contemporanea mi sta portando di volta in volta a riconoscere lingue diverse. Pratica che incorpora, che non spiega, la danza subisce il nostro bisogno di tradurla in altri linguaggi, verbali o visivi, come il video o la fotografia, per fermarla e indagarla.

Igra prosegue e approfondisce il progetto Jeux / Nijinsky, nel nome di una riflessione sull’evoluzione dell’uomo e delle sue relazioni sociali. Il precedente era dedicato alla figura del celebre ballerino classico Vaclav Fomič Nižinskij, stella dei Ballet Russes e coreografo di Jeux (1913), che non si è mai sentito russo. Già allora i danzatori giocavano con le palline da tennis, efficace escamotage drammaturgico.

Igra è una danza ambientata in un campo da tennis, in cui tutti i performer indossano la stessa perfetta divisa, candida, che riflette le luci forti, colorate di tinte diverse, la cui intensità, insieme alla musica elettronica, sembrano essere dosate magnificamente. Sebbene prevalga un aspetto corale, si alternano anche soli e pas de deux.

Nato nel 2015 a Madrid, dove trova un sostegno istituzionale, il collettivo Kor’sia ha ormai raggiunto un diffuso riconoscimento internazionale, di pubblico e di critica, consolidato dal Fedora Prize 2023. Gli attuali direttori del collettivo sono i coreografi e danzatori campani Mattia Russo e Antonio de Rosa, che lo hanno fondato insieme a Giuseppe Dagostino e Agnes Lopez Rio. Il loro metodo di lavoro prevede una stretta collaborazione con il corpo di danzatori: in Triennale Milano vedremo sul palco Edoardo Brovardi, Benoît Couchot, Angela Demattè, Antonio de Rosa, Helena Olmedo Duynslaeger, Giulia Russo e Alberto Terribile.

Bisbiglierei un post scriptum: il collettivo Kor’sia ha un sito splendido, estremamente accurato nel restituire le atmosfere dei loro lavori, la qualità pulitissima del gesto che destruttura il balletto classico. Fate due click.

Post post scriptum, più tecnico: lo spettacolo sarà seguito da una conversazione tra i fondatori di Kor’sia e Francesca Pedroni, per esplorare in altri linguaggi i temi di Igra e in generale i valori e le linee guida del collettivo (sempre in Triennale Milano, il 12 marzo alle 20.30).