Delle fiamme appiccate – dicitur – da Nerone e dai Lanzichenecchi vi abbiamo già parlato e i riferimenti vendittiani si sono sprecati. Alla quarta edizione, Roma Brucia è un festival che ha imparato a camminare sulle sue gambe, forte di un sostegno di pubblico incrollabile – il tam-tam sui social ne è stato l’emblema – e di una proposta tanto semplice quanto ammiccante: far esibire solo band di Roma (e dintorni), sottolineando persino la provenienza dal singolo quartiere. Si torna a Villa Ada, oasi di Roma Nord dove l’anno scorso i Cani si presero lo scettro della Capitale (a voi stabilire se sia un bene o un male). Invariata la formula dei due palchi – quello principale è appunto intitolato a Nerone – e altrettante saranno le giornate. Come sempre, l’eterogeneità della proposta è il paradigma: dalla romanità rimescolata di Ardecore e Muro Del Canto al blues rock dei Bud Spencer Blues Explosion, dalle sonorità acustiche di WrongOnYou e dell’ex-Eva Mon Amour Emanuele Colandrea fino al rap di Assalti Frontali e Gente De Borgata e alla psichedelia di Trans Upper Egypt e Mai Mai Mai. Chicca assoluta il live di Flavio Giurato (sì, il fratello di Luca). Pronti all’indigestione di romanità?