Da Standards siamo abituati ad assistere a concerti per palati fini ma non certo di facile fruizione; stavolta invece vedremo qualcosa di più accessibile, che si avvicina a un certo concetto di „techno“, o almeno musica dalla ritmica ripetitiva. Resident Advisor ne ha (addirittura) scritto: «Non aspettatevi di sentire questi brani molto presto in un club, ma la serata prenderebbe una piega psichedelica se accadesse». Dietro il nome Rain Text ci sono gli sperimentatori Giuseppe Ielasi e Giovanni Civitenga, autori di un ep pubblicato da Skyapnea lo scorso settembre, 1, cercatelo su Bandcamp. L’ep in questione sembra essere il primo di una serie in cui ogni traccia è ottenuta utilizzando una gamma limitata di suoni, affine quindi al minimalismo elettronico di scuola tedesca (Basic Channel, o Thomas Brinkmann): essendo trascorsi vent’anni, qui i suoni sono un po‘ più articolati. Da Standards si vede da tempo una mirrorball, mai utilizzata (ma gli intenti sono chiari). Che sia la volta buona?