Gli Slayer non sono più quelli di una volta e non c’entrano i problemi alla schiena di Tom Araya. La tragica morte di Jeff Hanneman e l’ennesimo abbandono del batterista Dave Lombardo hanno cambiato i connotati di un’istituzione incrollabile. Il nuovo Repentless è poca cosa, e non è colpa né del ritorno di Paul Bostaph, né di Gary Holt. «The show must go on», ma non riesco più a guardare gli Slayer con gli stessi occhi di prima. Certo, sfido a rimanere indifferenti quando suoneranno Angel Of Death, ma il sapore sarà diverso. Mi consolo che la scusa è pur sempre tornare a omaggiare Araya e Kerry King. Nonostante tutto.
Geschrieben von Livio Ghilardi