La vicenda Weinstein ribadisce un vecchio principio: i meriti umani non sempre coincidono con quelli professionali. Soprattutto nel mondo dello spettacolo, luci e ombre accompagnano le vite delle „star“ dotate spesso di un’immagine pubblica assolutamente differente da quella reale. E forse non è un caso che il giornalista autore dello scoop su Weinstein pubblicato dal New Yorker sia uno che i soprusi sulle donne se li è ritrovati in casa: Ronan Farrow, figlio di Woody Allen e Mia Farrow. Figlio solo sulla carta, perché Ronan, oltre a portare probabilmente nelle vene il sangue di Frank Sinatra, da sempre rinnega la parentela con il noto regista, accusato di aver molestato la figlia adottiva Dylan quando aveva soli 7 anni, oltre ad aver poi distrutto definitivamente la famiglia sposando l’altra sorellastra di Ronan, Soon-Yi all’età di 19 anni. Nessun tribunale ha ancora espresso un giudizio sulla condotta di Woody Allen, ma sono tantissimi quelli che l’hanno già consacrato icona del cinema. That’s world.
Quel mondo fatato, ancora avvolto nell’aura mitica degli anni 70, arriva oggi alla galleria Ono attraverso gli scatti di Brian Hamill, fotoreporter e fotografo di scena che dagli anni ’70 ha ha lavorato sul set di oltre settantacinque film, di cui ventisei proprio di Woody Allen (“Annie ed io”, “Manhattan”, “Zelig” ecc.), immortalato anche in momenti di vita quotidiana. Cinquanta fotografie che raccontano di una New York magica, arricchita dal fascino di altri personaggi come Maryl Streep, John Lennon, Francis Ford Coppola, Barbara Streisand, Robert Downey Jr, Mohammed Ali e Robert DeNiro. Sembrava un sogno, eppure…
SALVATORE PAPA
Geschrieben von Salvatore Papa