Un’operazione ecologica culinaria a 360°, che parta dal proprio corpo e dalle proprie abitudini quotidiane per arrivare a influire sull’intero pianeta terra, non può che basarsi sulla riscoperta, ossia sul recupero di tecniche (manuali), stagionalità e prodotti da cui nascano piatti che sappiano conquistare per sapore, complessità e varietà. Bisogna far riscoprire la ricchezza del bosco e dell’orto e non sostituire pesce o carne in maniera meccanica all’interno di ricette che non li prevedono. Il percorso giusto è quello tracciato da Misticanza, nuova avventura vegetariana che ha discendenza diretta dall’Hopificio: dalla via ai soci, passando per la chef Marta Maffucci. Taglieri di formaggi realizzati con caglio vegetale, pasta e pane fatto in casa – quest’ultimo accompagnato sempre da un assaggio di burro – vini naturali, primi invitanti, poi flan, tortini, millefoglie. Gusto e leggerezza, anche nel conto.