Ci sono tre bicchieri d’acqua sul bancone a mo’ di “posto riservato” – lo stile si vede dalle piccole cose. Ci accomodiamo sugli altri sgabelli, sempre al bancone: siamo qui per bere bene, ovvio, ma anche per veder lavorare i barman, interagire con loro e imparare qualcosa di nuovo. Cominciamo bene con una lista che cambia ogni stagione e invita alla lettura.
A Mattia Lissoni, il geniale barman (e anche tra i proprietari del Pinch con Sergio Sbizzera del Cape Town, Giovanni Ripoldi e Massimo Manera), piace giocare con vermut, amari e liquori italiani – Fernet Branca in primis, ma anche Zucca, Centerbe, Vov…, creando drink che coniugano passato e futuro sia nelle tecniche di miscelazione che negli ingredienti e nelle ricette. È bello vederlo dare un’occhiata al suo quaderno prima di preparare i cocktail di sua invenzione o reinterpretazione. È bello anche provarne almeno tre. Intanto i clienti che avevano prenotato continuano a bere, più di noi. I loro bicchieri d’acqua sono ancora intonsi quando andiamo via.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-03-01