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Sushi-B

ZERO hier: prende un Milano-Tokyo sola andata

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Sushi-B Via Fiori Chiari, 1
Milano

Zeitplan

  • lunedi 12:30–14 , 18:30–23
  • martedi 12:30–14 , 18:30–23
  • mercoledi 12:30–14 , 18:30–23
  • giovedi 12:30–14 , 18:30–23
  • venerdi 12:30–14 , 18:30–23
  • sabato 12:30–14 , 18:30–23
  • domenica chiuso

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Preise

Camminare per Brera riempie il cuore, rilassa lo spirito e se è ora di pranzo apre anche lo stomaco, soprattutto se sai che ti aspetta un’esperienza in puro stile giapponese da Sushi-B. La giornata è perfetta, il sole bacia tutti e alza le temperature. Dall’ombreggiato giardino verticale di questo moderno ristorante (dicono sia il più grande su parete di Milano) non possiamo che iniziare a pregustare quello che ci attenderà, perché gli ingredienti sembrano esserci tutti.

Il giardino verticale del Sushi B
Il giardino verticale del Sushi B

Di proprietà nipponica – eh sì esistono davvero giapponesi che aprono locali giapponesi – il Sushi-B ha un’atmosfera elegante, ricercata, che però mette a proprio agio. Attraverso l’ampio spazio esterno che si affaccia su via dei Fiori Chiari dominato dalla postazione del bar, si arriva all’interno del locale che ricorda i migliori sushi bar d’oltreoceano: luce soffusa, arredi di classe dalle forme sinuose e geometriche come i più innovativi interni giapponesi.

Il bancone al piano inferiore dove mangiare sushi express
Il bancone al piano inferiore dove mangiare sushi express

La più bella scoperta la faccio al piano inferiore, con un bancone in legno massiccio dove poter mangiare e assistere alla preparazione delle portate. Perché non dimentichiamoci che la vera esperienza del Sol Levante è a contatto diretto con chi il sushi te lo prepara, pezzo per pezzo, davanti ai proprio occhi. Mi dicono che qui i cocktail sono pazzeschi e già dalla drink list si capisce l’ottimo lavoro che c’è dietro. Alessandro Avilla, già barman del Dry e fresco della finale Diageo Reserve World Class 2016, la competizione internazionale dedicata all’arte della mixology, mi spiega l’ispirazione della carta. Due sezione: East Inspiration con cocktail realizzati con sapori e prodotti giapponesi e West Inspiration per drink più occidentali.

La drink list con ispirazione East
La drink list con ispirazione East

Sono curiosa e assetata, li proverei tutti ma non voglio fare la solita figura dell’ubriacona. Milano – Tokyo mi sembra perfetto per iniziare e in effetti rimango compiaciuta della mia scelta: un viaggio sull’asse Campari – Sake che è a dir poco sublime. Se la batte con il Caosmopolitan, un’affumicata rivisitazione del più noto drink americano che già dalla preparazione è uno spettacolo. Per chi vuole andare sul leggero il barman propone uno Shinkansen con Jinzu Gin, Junmai Ginjo, limone, acqua di lemongrass, agave e shizo. Il mio spirito da sommelier in erba mi porta a leggere ovviamante tutta la wine list: un’ampia carta con ottime selezioni che si fanno pagare.

Il Milano-Tokyo e il Caosmopolitan
Il Milano-Tokyo e il Caosmopolitan

Conosciamo lo Chef che ci spiega cosa mangeremo oggi, e capisco perché è proverbiale la cortesia e le buone maniere dei giapponesi. Niimori Nobuya ha lavorato con le più grandi cucine italiane, da La Madonnina del Pescatore al Dolce Stil Novo alla Venaria Reale di Torino: uno che ne sa in poche parole. Il nostro business lunch sarà composta dal tradizionale Bento Box, ma scordatevi ciò a cui di soliti si è abituati nei classici All You Can Eat. Tartare di ricciola, pollo in salsa teppanyaki, tempura Ebi, 3 pezzi di sushi, 4 pezzi di uramaki serviti con salsa di soia al quale si può aggiungere scaglie di sale Maldon, polvere di tè verde matcha o il classico wasabi e zenzero.

La Bento Box
La Bento Box

Passiamo subito all’inguilla glassata su riso: un signature dish dello Chef e ci perdiamo in discorsi sulla sua sfilettatura. Anche quella un’arte. Sarà che il Milano – Tokyo apre lo stomaco, un po‘ come la passeggiata in Brera, sarà che tutto è veramente buonissimo, che spazzoliamo il pranzo in un attimo. Anche i dolci non vengono trascurati e la cura nella selezione del personale si vede anche dalla scelta del suo pasticcere: Bruno Manganaro, pedigree in cui si annoverano Park Hyatt, Trussardi alla Scala e Grand Hotel Et de Milan. Dessert con incursioni nipponiche, manco a dirlo, come gelato al tè matcha e riso soffiato e le deliziose mini eclair finali.

E per finire l'eclair
E per finire l’eclair

Credo che tocchi tornare al Sushi-B anche a cena dove si può scegliere tra i due menu degustazione proposti dallo Chef: tradizionale e creativo detti Omakase, da 6 e 8 portate, senza considerare gli speciali come lo capesante americane alla plancia, il roll king crab si salmone selvatico, le ostriche selezione oro. Per una cena in media si spende sui 60/70 euro ma basta non spendere soldi a caso con il “sushino” del venerdì per godersi un’ottima esperienza gastronomica. E se siete d’accordo con me da domani si prendono le firme per sottoscrivere il “Manifesto d’antagonismo all’All You Can Eat”.

Martina Di Iorio