Non se ne poteva più di aspettare. Non ne potevate più nemmeno voi, lo sappiamo. Come dimenticare d’altronde le cavalcate e le cadute sul surf meccanico dei Navigli, benedetto dal cocktail del quartiere riverso ovunque? O il futuro pronunciato dalle carte di Lina Gallore per Porta Venezia? Come scordarsi poi dei ritmi paranormali da Bubble Tea di Sarpi, con Luwei? Insomma, torna finalmente Club Zero. Tutti sapete già di cosa si tratta. Ma se per puro, malaugurato, caso ve lo foste dimenticato, o se per tremenda e colpevolissima negligenza non aveste la minima idea di cosa sia, di cosa succeda, di chi ci venga, di quanto ci si diverta, bene: in questo caso prendetevi un lungo momento per fustigarvi di feste e prepararvi, per alfabetizzarvi alla festa e sperare che il nostro direttore onorario, il temibile Uomo Tigre, non vi scovi per strada tirandovi una notte via l’altra fino all’alba metallica dei quartieri delle nostre città.
Insomma, siamo alla quinta data di Club Zero. Dopo NoLo, Navigli, Porta Venezia e Chinatown nei Giardini della Triennale e in bella stagione, questa volta il Club va dritto nel ventre fumoso e meccanico del quartiere: Club Zero Bovisa, in collaborazione con il POLI.design – il genio universitario e ricreativo del quartiere – sarà allo Spirit de Milan, tra l’edera e le pareti scrostate del quartiere politecnico. Preparatevi a sognare buoi elettrici e bere intrugli propulsivi aerospaziali, a muovervi nell’industria del romanticismo periferico, perché l‘Hyperlocal Bovisa, in uscita lo stesso giorno, sta per condurvi nel litorale tecno-popolare mai visto della città.
La Bovisa prima di tutto è l’ucronia meneghina per antonomasia: quartiere agricolo, industriale, popolare ma non periferico, tecnico e scientifico, aerospaziale.
Per darvi un’idea: qui decine di migliaia di studenti scolpiscono le vie della zona, arrivano da ovunque, con qualunque mezzo. Ma la Bovisa prima di tutto è l’ucronia meneghina per antonomasia: quartiere agricolo, industriale, popolare ma non periferico, tecnico e scientifico. Qui cent’anni di storia convivono senza contraddizioni: dagli aratri dei buoi con la scighera tra gli impianti cascinali ai fumi dei metalli e dei liquori dell’archeologia industriale, fino ai propulsori aerospaziali. I celebri Gasometri erti a simbolo del quartiere conservano il sapore metallico della laboriosità che contraddistingue la zona e chi la abita, mentre tra le liane e le putrelle del Parco La Goccia si nasconde un ecosistema boschivo unico nel suo genere, uno scenario survivalista che rimanda alle suggestioni di un fashion DIY come quello di Ekor Corp e che lascia l’amaro dei tempi andati.
Un quartiere che si sogna come una campanelliana Cittadella della Scienza e della Tecnica.
Sono immagini che sollecitano scritture paesaggio e scritture passeggiata come quella di Paolo Cognetti o delle poesie di Maurizio Cucchi, ma anche le costruzioni spaziali di 2501 o quel “romanticismo di periferia” cantato da Irbis37. Si capisce al volo che oggi la Bovisa è uno spazio di sperimentazione e creazione di idee, un quartiere che si sogna come una campanelliana Cittadella della Scienza e della Tecnica, mossa dalla cultura e dagli spazi DIY dei makers e da nuove logistiche dei materiali come le ragazze di Spazio Meta, il tutto affiancato dai laboratori sperimentali del Politecnico che riescono a tenere in gabbia Godzilla, spingere il vento a centinaia di km/h e a comprimere quarant’anni in cinque mesi. Dalla Bovisa si vede la Milano di ieri e di domani: qui c’è il mare, ci sono i campi e ci sono pure i droni.
Passiamo alle coordinate: alle 19:00 si aprono le danze con la presentazione di Hyperlocal in via Maffucci e nei pressi del Campus Durando, casa POLI.design. Troverete tutti i protagonisti armati di birrette ed eventualmente di marchingegni fantascientifici. Da lì, ci spostiamo allo Spirit de Milan, per Club Zero. Si comincia alle 20:30 con dj set di Wusketti per aperitivo e un live set con la coppia da messa-rave di Hexe Culto in chiusura. Sul palco, a partire dalle 21.00, si scatena Rolfi: cantautore foggiano ma navigato in Bovisa delle celebre Marittima, l‘arcipelago delle feste politecniche; perché dobbiamo sempre cominciare come si deve, ovvero con chi studia. A seguire, i PLZ e poi YARAKI: il beat trap con sfumature R&B della periferia Nord, per poi arrivare ad HAN, artista dalle sonorità morbide come le aurore boreali e segmentate come i fiordi, per chiudere infine con EGREEN, rapper Old School da sempre local della Bovisa. Il tutto presentato da chi sa spiegare cosa non è il design: il trio dei designer podcaster di Caffè Design.
Ovviamente, il cocktail di quartiere è assicurato dallo swing dei barman dello Spirit de Milan, e questa volta ci prendiamo uno spazio in più: Club Zero proseguirà il 12 aprile nelle aule del Politecnico di Milano, di cui POLI.design fa parte insieme alla Scuola del Design e al Dipartimento di Design, con alcuni talk che coinvolgeranno ancora una volta i protagonisti delle affissioni e professionisti legati al mondo del design. Tra i talk un incontro sulle trasformazioni del quartiere politecnico con l’Arch. Andrea Riva, Project Leader di Park Associati, lo studio che ha firmato il nuovo progetto urbanistico, Francesco Zurlo, Presidente di POLI.design e Preside della Scuola del Design, e Andrea Amichetti, direttore di ZERO (che si terrà al Campus Bovisa, Via Candiani, 72 ore 18:00).
Insomma, benvenuti in Bovisa:
Dalle 20:30 – Spirit de Milan
Wusketti – Dj Set
Zero Hyperlocal, il primo giornale formato affissione sui quartieri della città.
Sul palco dalle 21:00
Rolfi – Live Performance
PLZ – Live Performance
YARAKI + Special Guest – Live Performance
HAN – Live Performance
Egreen – Live Performance
Dalle 23:00
Hexe Culto – Live Set