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‚L’ascolto inquieto‘ di Milano Musica

Il festival di musica contemporanea presenta l’edizione 2024 dedicata a chi apre la mente e l’orecchio alla ricerca continua di stimoli e novità

Geschrieben von Alberto Bottalico il 13 März 2024
Aggiornato il 9 April 2024

Foto di Margherita Busacca

Se i jingle da ascensore vi irritano, se non riuscite a lavorare ascoltando musica, probabilmente dovreste provare ad avvicinarvi alle molte proposte che, anche quest’anno e per la trentatreesima volta, il Festival Milano Musica porta in città.

Un amante della musica può essere solo un ascoltatore inquieto, un orecchio che crea mondi insieme al compositore. La musica non è decorazione ma illuminazione. È quella ricerca della luce che ci fa vivere, sperimentare, emozionare. Da questa curiosità nasce il programma di quest’edizione che, più che in altre occasioni, si spinge in ambiti poco frequentati della creatività musicale contemporanea per abbracciare un pubblico sempre più vasto: attraverso l’uso di spazi non convenzionali, nella scelta e nell’accostamento di repertori e autori diversi, nella commistione tra acustico ed elettronica.

 

Il festival si apre con un’anteprima dedicata a giovani e adulti: Tierkreis di Karlheinz Stockhausen uno spettacolo di teatro di figura di Luciano Gottardi con 12 intermezzi elettroacustici dedicati allo zodiaco. È il brano più famoso di una delle più importanti figure dello scenario musicale contemporaneo.


Filippo Gorini

Ma è il tempio della musica mondiale, il Teatro alla Scala, a spalancare le porte per la stagione ’24. Ben 7 concerti, 5 nel ridotto dei palchi con un programma ardito di organici cameristici (trio e quartetti) non convenzionali e due in sala grande, con il concerto per piano solo di Filippo Gorini che affianca Kúrtag e Ogura a Schubert, quello ormai consueto delle Percussions de Strasbourg, il maggior interprete mondiale di questo repertorio, con un programma tutto dedicato a Iannis Xenakis.

All’Auditorium sarà invece possibile assistere alla Sinfonica di Milano diretta da Michele Gamba in un programma che vede accostati Marco Momi (in una produzione speciale che abbina pianoforte a elettronica, realizzazione informatica musicale dell’Ircam di Parigi) a Schumann. È ancora l’Ircam di Parigi, il prestigioso Istituto per la ricerca e la coordinazione acustico-musicale fondato da Pierre Boulez nel 1976, a ricordare, il 22 maggio all’Hangar Bicocca, Fausto Romitelli a vent’anni dalla scomparsa insieme alle novità assolute di Pasquale Corrado e Matteo Franceschini. Romitelli sarà anche il protagonista dei due concerti di chiusura con l’Ensemble Miroirs Étendus e con l’Ensemble del Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano.


Percussions de Strasbourg

Un doppio concerto del Quartetto Arditti dedicato al compositore scozzese Birtwistle, una proiezione del Nosferatu di Murnau con la musica appositamente composta da Filippo Perocco e l’Éloge de la plante – installazione per voce ed elettronica di Jean-Luc Hervé che sconfina in immaginari sonori vegetali – sono alcune tra le altre chicche che impreziosiscono questa importante edizione.

E per il 2025, in occasione della prima mondiale dell’opera Il Nome della rosa, commissionata da La Scala insieme all’Opéra National de Paris, un’edizione monografica dedicata a Francesco Filidei che rinnova l’aspirazione e il respiro internazionale del più importante festival di musica contemporanea di Milano.