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Le spiagge libere del Lazio

Libero distanziamento sociale in libero ombrellone, in vista della riapertura stagionale fissata al 29 maggio

Geschrieben von La Redazione il 26 Mai 2020
Aggiornato il 27 Juli 2021

Foto di FedericoLukkini

A causa del Covid anche quest’anno la libertà al mare sarà un po‘ meno libera, purtroppo. Ma se per andare negli stabilimenti privati praticamente servirà un libretto di istruzioni simile ai tomi su cui sgobbare per un concorso di Stato, nelle spiagge tradizionalmente libere ci sarà più margine di movimento, anche se con dei paletti da rispettare: dalla distanza nel posizionamento di ombrelloni e asciugamano rispetto ai propri vicini al divieto di ammucchiarsi in partite di beach volley o gare di tuffi.

Certo, c’è anche il rischio che i vari comuni costieri decidano di istituire un numero chiuso d’ingressi e che bisognerà fare discussioni sui centimetri con la vigilanza con la stessa tensione di un controllo var durante la finale di Champions, ma si tratterebbe comunque di paturnie e noie di gran lunga preferibili rispetto all’ipotesi di cedere la gestione di tutti gli spazi demaniali agli stabilimenti privati. Piuttosto che prendere il sole in modalità fordista, meglio starsene sul balcone di casa con i piedi in una bacinella, ecco.

Detto questo, ecco i nostri consigli sui migliori spot costieri del Lazio che contano ampi tratti di spiaggia libera. Si parte dai confini con la Toscana e si arriva a quelli con la Campania. Che Juni Russo sia con voi e risuoni dolce anche in questa estate scalcagnata.

MARINA DI PESCIA ROMANA
Spiaggia lunga e spaziosa. La sabbia è scura, ma l’acqua è pulita. I più temerari possono incamminarsi via mare verso la confinante Capalbio e vedere se c’è qualcuno che chiede il certificato di residenza regionale da un pedalò. Per chi si trattiene anche dopo il tramonto, vivamente consigliata cena nell’entroterra a base di cinghiale.

BAGNI DI SANT’AGOSTINO
50% spiaggione, 50% scogliera e calette, a metà strada tra Civitavecchia e Tarquinia. Uno spot a cui dare una chance, soprattutto nei punti in cui alle spalle c’è una bella pineta. Acqua nella media.

SANTA SEVERA
Classica metà per le tintarelle in direzione nord, lungo l’Aurelia. Tre le opzioni, la spiaggia a sinistra del Castello (con il Castello alle spalle, guardando il mare) meno affollata di quella principale, la spiaggia ciottolosa e scogliosa del Banzai (uno degli spot per surfisti più gettonati del Lazio), un piccolo golfetto nei pressi del chiosco Playa Puravida. Acque torbide non appena si agita un po‘ il mare.

TORRE FLAVIA
Una torre d’avvistamento diroccata con alle spalle una spiaggia libera molto ampia, con tanto di palmeto per selfie californiani. La zona circostante è „monumento naturale“, quindi protetta. Acqua ok nei giorni di mare calmo e poca folla.

DUNE DI PASSOSCURO
Spiaggione mediamente lungo, regno della tellina, con macchia mediterranea a fare da contorno (le Dune fanno parte di una riserva naturale). Il trambusto della vicina Fregene potrebbe non aiutare. Acqua buona quando il mare è calmo.

CAPOCOTTA
Più che una spiaggia, uno stato dell’anima, dove risuona una coattaggine libertina e libertaria. Un terno al lotto il sistema di distanziamento e accesso tramite app, navette e „paline“ a cui, pare, sta lavorando il Comune di Roma, ma il contingentamento potrebbe scongiurare parcheggi ai confini della realtà e garantire un’acqua decente al posto del brodo primordiale che normalmente si crea in situazioni di sovraffollamento. Meta sempre consigliata in momenti infrasettimanali.

LIDO DEI PINI
Praticamente il classico vialone da „american neighbourhood“ con villette a schiera di un piano, trapiantato sulla spiaggia e separato dalla civiltà da una lunga pineta.

TOR CALDARA
Una micro oasi del Wwf tra Lavinio e Anzio. Poche centinaia di metri di spiaggia, con alle spalle un’antica torre d’avvistamento e delle sorgenti sulfuree. Se è la vostra giornata fortunata potreste trovare un’acqua inaspettatamente piacevole.

TORRE ASTURA
Spiaggia talmente libera che se non vi portate l’acqua rischiate di avere miraggi sahariani. Neanche l’ombra di un chiosco, ma l’isolamento è compensato dalla visione fiabesca di un castelletto a pelo d’acqua e da un mare davvero niente male. Tutta da verificare l’apertura per quest’anno, visto che la Torre si trova in un’area militare, il cui accesso è regolamentato e limitato a un preciso arco temporale.

SABAUDIA
Quindici e passa chilometri di spiaggia al 70% non occupata da stabilimenti. Cornice naturale e acqua impagabili, ma problema parcheggio che potrebbe diventare altamente invalidante.

LAGO LUNGO
Per quando gli ultimi dieci minuti di auto per arrivare a Sperlonga diventano insopportabili. Campeggi, lidi, ma anche una spiaggia libera discretamente ampia e lunga. Lungo il tragitto vasta scelta di mozzarellari per panini, birre e affini.

300 GRADINI
Se questa spiaggia fosse nel depliant di una meta estera – o anche fuori regione – ci sbavereste sopra per ore. Ampi tratti liberi da stabilimenti, seppur con un pedaggio d’ingresso di un paio di euro. Anche qui da valutare la problematica parcheggio e la gestione della fila per prendere birre e mozzarelle dall’Arenauta.