Milano Coast to Coast è il racconto di come viviamo la città con uno spirito on the road. Insieme a Quba Sbagliato vi portiamo in giro per la città con un coast to coast urbano che geograficamente la taglia in quattro itinerari diversi. Immaginate Milano attraversata da quattro diagonali che vi portano da un capo al suo estremo, alla scoperta di luoghi che vi faranno conoscere una città diversa, più vicina alla gente, alla portata di tutti e molto street.
Dopo aver attraversato la città da Nolo a Lorenteggio, da Dergano a Gratosoglio e da Corvetto a Portello, questa volta partiamo da est per arrivare a ovest. Dal quartiere Ortica oggi noto per la Balera, anche se noi vi facciamo scoprire un altro spazio dedicato al loisir e al lavoro, fino a zona S. Siro con il Parco delle cave, ora colme d’acqua e in passato usate da importanti famiglie di costruttori milanesi.
Non c’è modo migliore per scoprire una città se non mettendosi in cammino. In questi percorsi vi portiamo a scoprire infatti una Milano meno mainstream, più vera, nascosta, da esplorare con sguardo attento e spirito rilassato. Itinerari e percorsi di quartiere, dove street life e autenticità sono ancora intatti.
Santeria, via Paladini 8 – Santeria Paladini nasce nel 2011 e ha rappresentato il sogno (realizzato) di alcune crew milanesi (Magnolia, Tunnel, Spin-go…): avere uno spazio per loro e per la città. Si tratta di uno spazio di oltre 500 mq con cortile esterno che da subito si è configurato come una factory indipendente, ospitando un bar/bistrot, una libreria, una sala per mostre, concertini e presentazioni letterarie, uno spazio di coworking con alcuni uffici di professionisti nell’ambito creativo. Fino a un paio di settimane fa c’era anche Volume ovvero l’anima più musicale dello spazio con un negozio di dischi. Oggi è il punto di riferimento più moderno e contemporaneo del quartiere.
Giardino delle culture – Grazie all’iniziativa di tre associazioni di Zona 4 (Porta Vittoria, Porta Romana, Forlanini, Monluè, Rogoredo) e con l’aiuto dei fondi del Comune di Milano, il Giardino delle culture è stato inaugurato nel 2015, ora è nel pieno delle sue attività ricreative e culturali. Se siete appassionati di street art potrebbe essere giunto il momento di visitare questo luogo sospeso in via Morosini 8. La firma dei mastodontici murales è di Millo: una metropoli in bianco e nero col traffico e gli aerei, e un gigantesco bambino che, con la sua paradossale altezza, sovrasta gli edifici e tiene in mano una fionda, intento a cercare un cuore rosso che si nasconde dietro un palazzo. Questo è uno dei due murales che hanno aiutato a ridare luce e visibilità a un quartiere che per lungo tempo è stato lasciato a se stesso. Non mancano giochi per bambini, serate di cinema all’aperto e altre attività che rendono culturalmente vivace questo angolo di Milano.
Piazza Affari – Dito Medio di Cattelan – Cattelan, si sa, è un artista poliedrico e imprevedibile. Con il suo dito medio in piazza Affari ha saputo trasformare quello che era uno spazio di Milano che, nella sua architettura ricorda lo stile dell’epoca fascista, in un luogo mondano che attira spettacoli, eventi, parate e turisti. La trasformazione da assolata e deserta piazza milanese, centro della vita finanziaria del Bel Paese, a piazza vissuta dalla gente, è avvenuto in un attimo. La sua statua L.O.V.E. (Libertà-Odio-Vendetta-Eternità) manda a quel paese non solo i fasci antichi, ma anche quelli contemporanei della finanza. O forse è il contrario? Ovvero la finanza che si prende gioco di noi. La statua è del 2010, quando la crisi era ormai apparsa in tutto il suo „splendore“ e anche i più increduli. E selfie fu.
Parco delle cave – È uno dei parchi più estesi di Milano. Quello che, se sei della provincia ovest, lo frequenti ogni volta che qualcuno dice la parola magica „GRIGLIATA?“. Non gli manca nulla: dagli orti urbani alle cascine, passando per una grande diversità di flora e fauna (anfibi, rettili ed uccelli, conigli e addirittura volpi) dovuta alla varietà degli ambienti di spiccata naturalità. Le cave sono diventate specchi d’acqua dove si può anche pescare e derivano dal boom edilizio milanese: risalgono a quando, prima del parco, questo terreno era ricco di ghiaia e sabbia, e molti costruttori venivano proprio qui a riempire i loro tir per fare il cemento.