Abbiamo lasciato l’estate alle spalle con il ricordo dei primi quattro tour guidati da Quba Sbagliato alla ricerca dei luoghi più underground di Milano. Abbiamo girato in lungo e in largo la città, o meglio, vi abbiamo fatto percorrere Milano seguendo quattro diagonali immaginarie, portandovi dentro una città diversa, più vicina alla gente, alla portata di tutti e molto street.
September Route continua questo cammino attraverso una nuova strada: non più diagonali, ma un semicerchio intorno a Milano, che toccherà alcuni luoghi già intercettati nei precedenti percorsi. Un parco, uno spazio attento a dinamiche sociali, uno storico bar di Milano, uno spazio poli-funzionale e un ostello sono alcuni tra i luoghi più periferici che abbiamo incontrato nelle nostre diagonali e che abbiamo voluto raggruppare in questo percorso che saluta l’estate e dà il benvenuto all’autunno.
Se non ci avete seguito qui, sui social, ovunque, questa è l’occasione buona per rimediare. Come già successo per il percorso da Nolo a Lorenteggio questa volta saremo anche live. Segnate in agenda il 25 settembre, dove insieme a una serie di nostri amici molto social vi (di)mostreremo che la città dove viviamo ha volti nuovi e sicuramente imprevedibili.
Scarpe comode ai piedi, spirito da esploratore urbano e Quba alla mano. Seguiteci con Filippo Tortorici, Giulia Centofante, Gaia Corona, Agata Grzeczny, Andrea Lazzari.
Rob de Matt – È un giardino, con anche un orto, un ristorante, una birreria e un cocktail bar. Tutto in poco spazio, ma è quello che a Dergano, zona principalmente residenziale, ci voleva. Aperto da ormai due anni non solo per richiamare golosi e bevitori, ma con un progetto di inclusione sociale: infatti lo spazio sostiene l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate con disagio psichico o sociale attraverso corsi di formazione professionale, il cui fine ultimo è l’inserimento nell’organico del ristorante. Non mancano poi eventi vari dal poetry slam, alle lecture, passando per mostre, dj set e laboratori di quartiere.
Parco del Portello – 35.504 metri quadri di verde tra laghetti e collinette dove una volta si produceva la Giulietta dell’Alfa Romeo. Uno parco tanto bello ed enorme quanto sconosciuto a molti dei milanesi che, nella loro pigrizia motoria, spesso non vanno oltre la circonvallazione. L’ingresso vicino alla Fondazione Don Gnocchi ha anche un piccolo giardino con pavimentazioni diverse e vari tipi di essenze. All’interno del parco c’è anche un asilo e sopra una delle collinette un piccolo palco coperto, con intorno una specie di arena verde, che sembra fatto apposta per ospitare eventi musicali. Una passerella pedonale collega il parco alla piazza su cui affacciano i trapezi tridimensionali degli edifici che ospitano gli uffici di LG, Vittoria Assicurazioni e il Museo del Milan.
Madama Hostel – Ci passiamo prima di andare a fare i radical in Fondazione Prada, ogni tanto anche mentre ci dirigiamo baldanzosi al Social Music City. Il Madama Hostel si trova proprio nel mezzo di questo punto nevralgico, nella zona che sotto Piazzale Lodi si sta sviluppando con un nuovo volto. Si tratta di un ostello, ci incontrate i giovani che vengono a Milano da tutta Europa e non, si socializza, ci si passa in pausa pranzo o per l’aperitivo. Gli hipster lo amano, le instagrammer pure, i comuni mortali si bevono un cocktail e il sabato c’è un karaoke molesto dove nessuno si vergogna di stonare. Alla mano, rilassato, lontano dal casino e dai soliti giri.
Santeria, via Paladini 8 – Santeria Paladini nasce nel 2011 e ha rappresentato il sogno (realizzato) di alcune crew milanesi (Magnolia, Tunnel, Spin-go…): avere uno spazio per loro e per la città. Si tratta di uno spazio di oltre 500 mq con cortile esterno che da subito si è configurato come una factory indipendente, ospitando un bar/bistrot, una libreria, una sala per mostre, concertini e presentazioni letterarie, uno spazio di coworking con alcuni uffici di professionisti nell’ambito creativo. Fino a qualche tempo fa c’era anche Volume, ovvero l’anima più musicale dello spazio con un negozio di dischi. Oggi è il punto di riferimento più contemporaneo del quartiere.
Turné – Correva l’anno 2005 ed era un giovedì sera l’inaugurazione del Turnè, lo ricordo benissimo perché ci passammo prima di andare al Gasoline, quando Popstarz era ancora baci, triangoli e coscienza azzerata. Oggi come allora, il Turné si fa notare per essere un bar onesto, che non ha bisogno di attirarti con effetti speciali, ma fa della sua normalità il punto di forza. Quello che conta sono i cocktail fatti come si deve, l’ospitalità dei proprietari Francesco e Massimo e dello staff, il rapporto qualità/prezzo, gli avventori che hanno voglia di scambiare due parole o qualcosa di più, i senatori al bancone e tutti gli altri habitué, o il vicino di casa ti chiede se puoi dire al barista di allungargli un bicchiere di vodka dalla finestra. Un posto sincero con gente sincera e veritiera. P.S. Di quella serata inaugurale ricordo poco, colpa del fu Popstarz.