È finalmente arrivato il weekend, si sta facendo tardi ma non ho programmato niente per la serata. All’improvviso però ricevo un messaggio: è la mia compagna di corso che mi chiede di passare su da me, “porto delle birrette” aggiunge. In meno di venti minuti è già
arrivata. Bevacchiamo, ridiamo, ascoltiamo la playlist del weekend di Spotify e avanti così. Dopo aver constatato che il nostro grado alcolico è decisamente ancora troppo basso per dichiarare già finita la serata, decidiamo di optare per la scelta più saggia che possiamo fare: Apollo Club.
Ho la fortuna e il piacere di abitare a due passi da questo splendido locale della Milano sud, tra via Gola e la circonvalla, si nasconde questo club esclusivo. Un misto di luci soffuse e distillati, una combinazione tra un secret degli anni del proibizionismo e un tempio latino-americano di ispirazione azteca con trompe d’oeil caraibici. Non molto amato dai suoi vicini furioni, l’Apollo è un spazio che intrattiene, diffonde musica, amore e tante belle storie. Gli spaghetti al pomodoro della domenica sera, le partite al ping pong nella sala 2, i raffinanti cocktail serviti al bancone e le immancabili serate che ci hanno fatto perdere le gambe a suon di balli e balletti dietro la console. All’Apollo succedono cose, si conosce gente e ci si sente bene: riesce ad accontentare proprio tutti.
„l’Apollo è un spazio che intrattiene, diffonde musica, amore e tante belle storie“
Esiste lo Spaghetti Unplugged, che più che un concerto è una cena che si è dilungata in canzoni e risate. Il We Reading, un format di letture con personaggi della musica. Il Nice Club e il Rrriot, le due serate urban del sabato che ti faranno consumare la dancefloor a suon di ritmo grime, hip hop e trap. Il venerdì invece è occupato dalla serata che personalmente preferisco di più: Rollover, la disco night più cool di Milano, con i suoi guest internazionali e la sua molteplice varietà di persone che invadono la pista. Ma la main room non è l’unica ad essere brulicante di persone, una parte decisamente molto affollata è l’area fumatori dietro il backstage, praticamente il privè del privè. È così ambito che talvolta, per uscire a fumare una sigaretta, si crea la fila. Questo posto tanto sognato è quasi paragonabile a uno speed date: si scrocca una sigaretta, un drink, si inizia un discorso parlando di qualsiasi cosa e si diventa improvvisamente amici.
Dell’Apollo manca ogni cosa, ma rimangono vivi tanti bei ricordi: a partire dalla Boiler Room firmata Jane Fitz e Call Super, al live della crew capitolina sotto il marchio Lovegang, dal cenone di capodanno, alla serata di chiusura della fashion week con Jackmaster. Senza dimenticare i resident, sempre presenti, come i Rollover Djs, il duo del venerdì e i ragazzi del sabato. Mace, Milangeles, Chiamu e GoodBoi, capaci di farci trascorrere delle serate senza pensieri, all’insegna di un beat che ci fa sudare.
L’Apollo è come se fosse un amico, che ti fa conoscere le più diverse persone nei più diversi contesti, che ti fa arrabbiare ma che poi riesce a scusarsi facendoti provare esperienze indimenticabili. Via Borsi goditi il silenzio finché dura, perché poi ci sarà da ballare. Per il momento godiamoci a casa la compilation “Anything Goes Special” ideata da Rollover di cui l’intero ricavato andrà alla Protezione Civile italiana.