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Carlo Mognaschi

La notte vista da Carlo Mognaschi del Q 21 e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Geschrieben von Emanuele Zagor Treppiedi il 18 Oktober 2017

Geburtsdatum

26 April 1962 (61 anni)

Geburtsort

Genova

Wohnort

Milano

Attività

Direttore artistico, Dj

Con in testa una parrucca spelacchiata e un vestito da vecchia zia, mette il primo disco, “Pacific State” degli 808 State, nell’88 al Diva di Genova. Si sente un teenager imprigionato in un corpo di cinquantenne. Oggi è resident della sua “locanda” il Q 21.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte? Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Dopo 30 anni di consolle e 18 di gestione del Q 21 è tutto molto confuso. Ritmi circadiani non pervenuti. L’oscurità (naturale o provocata) non giudica.

La notte di Milano.
Al momento la migliore che si possa trovare nel nostro paese.

E la tua prima notte folle.
Quando ancora minorenne sono uscito dalla finestra di camera mia calandomi col classico lenzuolo per andare a vedere i Rockets. Ovviamente scoperto al ritorno ne ho prese in grande quantità.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
La mia serata inizia alle 11 del mattino e termina alle 7 del giorno seguente, sono infinite e sempre nuove le cose che devo fare per preparare il locale.

Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
L’immagine di me che ballo davanti allo specchio l’ho sconfina tragicamente con l’adolescenza. Uso lo specchio alla mattina quando mi lavo i denti, e mi raso la testa, stop.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
Alla mia età propendo per la seconda.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
q|LAB al Burning Man. Come compagni di avventura scelgo Sasha, Ali Tiefschwarz, Ruede Hagelstein, Roi Perez, Marvin & Guy e il mio uomo del momento: Patrice Baumel.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Tanta, tanta gente divertente, attrice di molte storie coperte da censura!

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
Vedere la trasformazione della gente: l’altra sera è arrivata una persona sui 40 anni con le stampelle, e mi ha detto: “abbi pazienza, sono invalido in questo periodo”. Due ore dopo l’ho visto ballare usando la stampella a mo‘ di bastone da majorette!

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
I miei due soci, entrambi conosciuti di notte in epoche diversissime. Non lo sanno ma sono i fratelli che non ho più.

Ti sei mai innamorato di notte?
Tanti anni fa, ed è stata l’unica fregatura che ho preso in vita mia. Da quella volta solo persone dal fuso orario diverso dal mio.

Instagram o facebook? Stories o status?
Facebook non lo sopporto più, non vedo l’ora che imploda, e fortunatamente non manca molto.

La discoteca e il party più belli di sempre?
Il Q21, ogni scarrafone è bello a mamma soja! La festa è tutta questione di energia: quella che ho percepito in uno scantinato di una palestra a NY, nel ‘94 con Kevorkian e i suoi vinili in scatole di cartone, per ora rimane insuperabile.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Barcelona, ci ho vissuto due anni. Adoro l’energia e la voglia di far fiesta dei catalani.