La mente ha un sapore terribile. I Ministry lo dicevano già 30 anni fa, da antesignani del cannibalismo reciproco, del mangiarsi tra simili senza remora alcuna, riuscendo anche ad arricchirsi del contenuto calorico altrui. La sapevano lunga, come le tribù polinesiane che nel momento di alimentarsi del conquistatore sconfitto selezionavano i diversi organi in base ai benefici che avrebbero portato. La mente no, non andava nemmeno assaggiata. Invece c’è chi ci ha provato ancora per 30 anni, sperando di assorbire il contenuto dall’altrui materia grigia. Grave errore, perchè le menti da desiderare non sono quelle dei logici, secondo i quali ogni pezzo deve andare sempre e solo al suo posto. Quelli che fanno incazzare Al Jourgensen. Per questo ha rimesso in piedi i Ministry, per tornare a lodare la follia e a mettere in guardia chi la evita, per innalzare nuovamente la bandiera del nonsense, “unica via di fuga da una vita da criceti che girano nella ruota”. Questa volta diamogli retta, se non come musicista almeno come gourmet.
Filip J Cauz
Written by Alberto Asquini