Deeparture in Time non era solo un disco, era una dichiarazione d’amore nei confronti dell’elettronica: perfetta sintesi tra cuore e mente. Aril Brikha, all’epoca in cui uscì il suo masterpiece (2000), non era solo un iraniano trasferitosi in Svezia, ma uno dei producer che meglio riuscì a sintetizzare il suono di Detroit servendosi soltanto di una tastiera, un Atari e una drum machine. Per riempirci un po’ la bocca di parole vi diciamo anche che suonava al Berghain quando ancora non era di moda e prima ancora, nel 1999, stampava sulla Transmat di Derrick May. A Roma è un nome che praticamente non è mai passato, pertanto godiamoci dal vivo la sua techno melodica da lacrimoni ora che possiamo. Ascoltatevi il suo remix di Tough Love di Sailor & I e innamoratevi.