Non per fare nostalgia spicciola – che sarebbe anche l’ora di finirla – però alzi la mano chi, mettendosi in cuffia Skee Mask, non ha pensato all’epoca dorata di quell’elettronica d’assalto che si muoveva tra idm, breakbeat, techno di fioretto e ambient, e tutta la fiumana di artisti ed etichette che hanno invaso gli anni Novanta e i primi Duemila.
Un movimento massiccio, al punto che, imbattendomi in quelle sterminate discografie, avevo la sensazione che si sarebbero prodotte per sempre solo “cose così”, tra Mille Plateaux, µ-Ziq, Global Communication e tutto il giro assimilabile alla figura di Aphex Twin – forse l’unico ad aver passato indenne le forche caudine degli anni Zero, assieme a Vladislav Delay. Però, dato che la storia si ripete sempre due volte, c’è ultimamente una certa aria frizzantina in fatto di artisti che strizzano l’occhio a quelle sonorità. Skee Mask ne è probabilmente l’interprete di punta, quello che più di altri ha saputo inquadrare la faccenda. Intendiamoci, niente di nuovissimo, però “Shred” e “Compro” sono due dischi che mettono avanti – o indietro, scegliete voi – le lancette del tempo. E lo fanno davvero bene. Che poi, lo sapete che Skee Mask significa, letteralmente, “maschera di schizzo”? Sì, proprio quello. Nomen omen.
Written by Kyösti Vainio