Eaviac e Johann Merrich scendono nella città sotterranea, negli inferi della rivoluzione industriale, in un futuro distopico che solo per qualche scherzo del destino non è il nostro presente, ma ci assomiglia molto. Anno di grazia 2026. Luogo: lo scopriremo in loco. I due avventurieri dell’elettronica pre-digital animano questo viaggio visivo tornando all’origine di tutto: all’elettrone che schizza su un filo di rame e oltre fino ai nostri padiglioni auricolari. La materia della loro musica, nel progetto “L’impero della luce”, è rappresentata da nuovi elementi primordiali: la corrente elettrica, i campi elettromagnetici, con un armamentario di trasformatori, lampadine, tubi catodici, alimentatori, neon e sintetizzatori. La sfida in più, per la terza data della rassegna Soundyard, in collaborazione con il Museo del ‘900 (ed è proprio di questo secolo che stiamo parlando) è quella di usare proprio queste apparecchiature deeply novecentesche per sonorizzare in diretta delle antiche immagini visionarie. Film muto.
Written by Fulvio J. Solinas