Gli elementi distintivi delle fiabe – con buona pace dell’antropologo russo Propp che ne elencò almeno una trentina – sono fondamentalmente due: il “C’era una volta” e il lieto fine. Entrambi agiscono alla perfezione anche nel dipingere la parabola della techno, per molti anni etichettata da alcune minoranze sociali come pilastro di un’età dell’oro definitivamente perduta e ormai pienamente riabilitata agli occhi del modernismo più iconoclasticamente mainstream.
Questa però non è una fiaba, o almeno non solo; è una storia vera che partendo da una Detroit al collasso economico arriva fino alle punte di milioni di Balenciaga intente a calpestare fieramente i maggiori dancefloor europei.
Derrick May altro non è che il cavalier senza paura di una (quasi) solitaria guerra che negli ultimi anni ha annoverato sempre più adepti. Colonna portante dei Belleville Three insieme agli amiconi Kevin Saunderson e Juan Atkins, anche stanotte May – ne sono sicuro – ci renderà testimoni dell’ennesimo “E vissero tutti felici e contenti”.
Written by Valerio S.