Non si discosta dall’indagine geopolitica Pietro Ruffo, né dal suo stile inconfondibile che recupera tecniche ed elementi tipici della cultura mediterranea e li sovrappone, in livelli materici e semantici, per raccontare temi fondamentali della società contemporanea.
Per la sua nuova personale alla Lorcan O’neill, Ruffo ha realizzato tre grandi pareti di azulejos dove rappresenta problematiche urgenti relative all’acqua – i migranti che l’attraversano, le bottiglie in plastica con cui è venduta e che divengono fiumi di rifiuti, i giovani attivisti dei Fridays For Future. Immagini impetuose, come le ondate di marea geopolitica di questi tempi. In mostra anche alcune “Costellazioni” che accennano poeticamente alla ricerca di orientamento e che, discostandosi dall’iconografia – anche un po’ sloganistica – delle ceramiche, creano un contrasto apparentemente poco coerente.
Written by Giovanna Giannini Guazzugli