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Mon 13.09 2021

Maple Death Records Showcase

Where

Bar India
Lungotevere Vittorio Gassman 1, Roma

When

Monday 13 September 2021
H 22:00

How much

free

Foto di Basma Otmani Taswir]

Vi hanno detto che la parola “indipendente” non aveva più senso. Vi hanno mentito. Certo, di casi come quello di Maple Death e di menti lucide e folli come quelle di Jonathan Clancy non ce ne sono troppe in circolazione, ma la dimostrazione che “indie”, nel 2021, non è tutto un mescolarsi col mainstream o chiudersi a riccio in una nicchia è qui, sotto i nostri occhi e a disposizione delle nostre orecchie. Nata nel 2015 da una folgorazione/visione che metteva insieme, su uno split, due bombe a orologeria pronte a esplodere come His Electro Blue Voice e Havah, oggi in Italia Maple Death Records è l’esempio concreto di come si possa ancora parlare di underground e attitudine DIY senza sembrare anacronistici, autoreferenziali, pericolosamente affascinati da dinamiche che avvengono solo in una certa bolla, o magari legati a un suono o a una tendenza – seppur proveniente dal sottosuolo. E soprattutto di come un certo tipo di etichette e atteggiamenti vadano a colmare un vuoto che esiste e ha bisogno di essere riempito, di un pubblico che esiste e ha bisogno di essere nutrito.

Certo, per una roba del genere ci vogliono le giuste condizioni e il background/percorso da musicista e cittadino cosmopolita di Jonathan Clancy sono un aspetto fondamentale, che ha contribuito a rendere solida e in costante evoluzione la credibilità, anche internazionale, di Maple Death e la sua produzione in termini artistici. Maple Death non corrisponde a un unico suono: dal folk in dialetto di Krano alla library spaziale di Blak Saagan, dalle sperimentazioni tra noise, elettronica e post punk (dagli Hallelujah a Everest Magma) alle canzoni di Wow e Whitney K, dal garage psicotico ai progetti indefinibili come quello condiviso da Stefano Pilia e John Duncan; Maple Death è attitudine: senso di appartenenza tra le band che ne fanno parte, un team che cura ogni aspetto delle uscite, press release che neanche nei migliori sogni di un ufficio stampa, e le “Night” che finalmente oltre a far gongolare la città base dell’etichetta, Bologna, tornano anche in altre città.

Stasera all’India si recupera almeno una parte di un festival che doveva esserci (al Fanfulla) proprio quando la pandemia silenziava tutti gli spazi, e l’occasione è perfetta non solo per ascoltare i local heroes Holiday INN con il loro post punk acidissimo, viaggiare tra techno e psichedelia distorta con Jerome (duo composto da Annalisa Iembo e Stella Mathioudakis) e gustare le selezioni a cura del mastermind Clancy. Stasera si celebra una cosa preziosa che si chiama underground, si mette la musica al centro, ma soprattutto ci si diverte ancora tra amici, nel 2021.

Written by Chiara Colli