Un incrocio di sguardi di otto artisti di diverse generazioni che lavorano tra Italia e Germania, in un momento storico nel quale l’Europa si trova ad affrontare tematiche complesse come la questione dei migranti, la diversità di genere, il cambiamento climatico, l’affermazione delle identità delle minoranze o le limitazioni di libertà dovute alle pandemie. E, come se non bastasse, anche una guerra in piena Europa Orientale che, oltre a risvegliare mostri geopolitici sopiti, sta dando parecchi grattacapi economici, specialmente per quel che riguarda le risorse energetiche.
A tal proposito, Berlino ha deciso di mettere sul piatto una roba come 200 miliardi di euro per evitare di ritrovarsi in quelle acque torbide e turbolente in cui è affondata a inizio Novecento. Il resto dell’UE non l’ha presa molto bene e potrebbe prenderla peggio se si dovesse ritrovare al freddo e senza una lira. Per avere uno sguardo lucido sull’altro bisognerà avere molta forza nel futuro più prossimo. Speriamo che un po’ di coraggio ce lo diano i lavori esposti in questa mostra a cura di Ludovico Pratesi e firmati da Francesco Arena, Guido Casaretto, Johanna Diehl, Esra Ersen, Silvia Giambrone, Benedikt Hipp, Christian Jankowski, Alessandro Piangiamore.
Written by Nicola Gerundino