Legacy vuole essere il tentativo (quasi) impossibile di racchiudere in un unico spazio espositivo il genio creativo di uno dei fotografi più influenti del ventesimo secolo: Helmut Newton. La retrospettiva, a cura di Matthias Harder e Denis Curti, ripercorre in sei capitoli cronologici gli sviluppi e le costanti di un opera prolifica che non si è mai esaurita, neanche con la morte.
Gli inediti ritrovati e presentati qui per la prima volta in Italia, arricchiscono il corpus di circa 250 scatti, tra cui i ritratti di moda passati alla storia, i nudi femminili su stampe a grandezza naturale, ma anche le riviste, le pubblicazioni speciali, i contributi video. Le polaroid di piccolo formato e i numerosi provini dai negativi raccontano poi di un lavoro preparatorio scrupoloso, quello delle costruzioni volutamente fredde di corpi plastici più simili a manichini.
Le ambientazioni intrise di mistero in cui questi soggetti posano ricordano il Bates Motel di hitchockiana memoria, in una composizione che sembra di fatto seguire più le dinamiche di una narrativa filmica che fotografica. Nel ribaltare le posizioni spaziali e quindi concettuali di uomo-donna, Newton ha costruito nuovi immagini e immaginari di forza femminile ed erotismo, inaugurando una nuova stagione fotografica la cui influenza è tuttora evidente. Un attento osservatore prima che fotografo, provocatore fuori dagli schemi con una cattiva reputazione tutta da difendere.
Written by Silvia Basile