In un momento come questo in cui gli eventi, i convegni, i festival e le manifestazioni assumono prevalentemente la forma di una collezione di marchette, una fiera come Bellissima, che trasfigura la dimensione mercantile in una tre giorni di critica, sperimentazione, confronto culturale sembra un miracolo. Dal 18 al 20 marzo in via Piranesi si alterneranno omaggi ai grandi protagonisti culturali degli anni Sessanta e Settanta, gli eponimi dell’indipendenza, da Primo Moroni a Luciano Bianciardi, Roberto Roversi, Elvio Fachinelli, Gianni Sassi. Il grande Nanni Balestrini e il circuito di Alfabeta2, Toni Negri e gli intellettuali di Euronomade ed Effimera (Andrea Fumagalli, Christian Marazzi, Salvatore Cominu, Marco Bascetta, Benedetto Vecchi). Appuntamenti di altissimo livello con registi (Liliana Cavani), fotografi (Tano d’Amico e Uliano Lucas), critici che resistono ostinatamente a esercitare il loro preziosissimo e quasi estinto mestiere (Daniele Giglioli e Angelo Guglielmi)
E poi star assolute come Zerocalcare e Militant A di Assalti Frontali. Ci sarà Frédéric Martel, il sociologo francese esperto di reti, e Marco Scotini, che proprio a via Piranesi dirigerà da aprile un nuovo centro di arte contemporanea.
Insomma indipendente qui non è una definizione generica che riunisce qualsiasi entità non istituzionale, la parola ha un’accezione politica, densa, connota il pensiero critico, l’unico che conta veramente
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Written by Lucia Tozzi