Quattro su quattro a luglio per Rebel Rebel che venerdì torna al Forte Antenne per l’ultima festa del mese, questa volta con un taglio completamente diverso. Il focus delle ultime serate, infatti, è stato prevalentemente su Berlino, con guest che conoscono la console del Berghain meglio delle loro tasche. Questa volta il discorso è diverso perché si vola in Michigan, nella leggendaria Detroit, con un artista considerato uno dei massimi esponenti della nuova scuola della Motor City, dal profilo veramente particolare e interessante, da studiare per comprendere il suo approccio alla musica e, soprattutto, alla costruzione di un dj set.
Alex Omar Smith, meglio noto come Omar S, è nato e cresciuto a Detroit e, come tutti i detroiter, è giustamente fiero dell’eredità artistica della città, avendo quest’ultima giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione della musica elettronica, grazie al genio di coloro che oggi sono vere e proprie istituzioni – Derrick May, Jeff Mills e Moodymann, per citarne alcuni. Oltre alla musica c’è anche un aspetto, di natura più psicologica, comune a molti fra gli artisti che hanno Detroit nel DNA, ovvero quello di portare avanti un’idea a prescindere dal contesto, di essere decisamente indipendenti dal mainstream – fino a provare sincero disprezzo verso chi si piega a queste logiche – e di produrre o suonare musica che sia coerente con la propria identità artistica, senza mai snaturarsi.
Omar S incarna perfettamente questo spirito anticonformista, non ha bisogno di notorietà e non la ricerca, rilascia pochissime interviste e pubblica tutta la musica che produce attraverso la sua etichetta discografica, la FXHE Records, e il motivo lo spiega lui stesso: «I want full control of my music, know what I’m saying […] If anybody gonna rip me off, I’m gonna rip my own self off». Va da sé che una personalità così forte ed eccentrica, con una cultura musicale così vasta, rende seriamente difficile prevedere quale tipo di suono uscirà venerdì notte dalle casse del Forte. Ed è proprio questo il bello: andare sotto cassa e lasciarsi guidare dall’intuizione, senza farsi troppe domande.
Qualche sicurezza però ce l’abbiamo, nel senso che le scelte di Omar S solitamente spaziano dai synth dell’house di Chicago ai loop della techno di Detroit, dal groove della disco anni Ottanta ai remix di dischi soul tipici della black music. La selezione delle tracce, vinili ovviamente, filtrata da un solo e unico dogma: underground, sempre. Oltre alla guest principale, la console dell’Arena vedrà i dischi di Antonio Aiello e del b2b fra Zerø e Gattonero, mentre nella Fortezza, in collaborazione con Luce Nuova, si alterneranno Franzoh, Saverio Celestri, Dino e Denise Luzzi.
Written by Giuseppe Avolio