Considerato uno dei maggiori compositori del post minimalismo britannico, Gavin Bryars è stato spesso autore di musiche per teatro e danza, collaborando con alcuni fra i maggiori coreografi contemporanei, da William Forsythe a Lucinda Childs, da Edouard Lock a Carolyn Carlson. Fra le sue presenze romane ricordiamo ancora quando a metà anni novanta la voce di un senzatetto riecheggiava nell’Aula Magna della Sapienza per la presentazione di “Jesus’ Blood Never Failed Me Yet”, la composizione diventata un sorprendente successo internazionale accompagnata dalla voce di Tom Waits e, in tempi più recenti, la riproposizione di “The Sinking of the Titanic”, prima uscita sulla Obscure di Brian Eno datata 1975, che vedeva fra gli interpreti nomi del calibro di Derek Bailey e Michael Nyman.
Oggi Bryars torna insieme ai musicisti del suo Ensemble per l’apertura della trentanovesima edizione del Romaeuropa Festival con “Biped”, presentato in prima nazionale al Teatro Costanzi, grazie alla corealizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma. Creato nel 1999 e danzato dal Ballet de l’Opéra de Lyon, “Biped” è tra le più celebri coreografie di Merce Cunningham, padre della modern dance americana scomparso nel 2009. Un riallestimento che è un omaggio al grande coreografo statunitense e che può essere considerato uno dei primi esperimenti di dialogo tra danza e tecnologia con il suo utilizzo di motion capture ed appositi software che rendono la pièce una fusione di danza, luce ed immagini in movimento.
È invece un lavoro commissionato dal Ballet de l’Opéra de Lyon nel 2023 quello messo in scena nella seconda parte della serata. Con “Mycelium” ci spostiamo in Grecia e nel mondo della natura: nella coreografia di Christos Papadopoulos, stella della danza contemporanea già presente in svariate edizioni del Romaeuropa, danzatori come funghi (miceli, appunto) diventano un’entità multiforme fatta di piccoli movimenti e microvariazioni che risponde e vibra alle ipnotiche note elettroniche di Coti K.
Written by Carlo Cimmino