È da un po’ che Dozzy si muove attorno alla drum’n’bass, pur mantenendo il suo stile. “The Tao”, un EP pubblicato nel 2020 dall’etichetta Samurai Music, è stato forse il primo giro ufficiale attorno alla luna dei suoni spezzati. Un disco che è quasi un tributo al genere, mantenendo però l’approccio techno. Un ibrido: ritmi ipnotici e un’atmosfera profonda, racchiusi in una componente analogica. Anche nel remix del brano “Svalsat” di Homemade Weapons, c’è un suono che unisce rotture ritmiche e quelle atmosfere industrial che bene conosciamo.
Negli ultimi mesi Donato è stato molto attivo in Europa: ha partecipato alla quindicesima edizione del Mutek, ha suonato al Berghain come al Dekmantel lavorando sui suoni e costruendo lunghi momenti fatti di ambient e anche di acid. I suoi set più belli sono quelli lunghissimi: quelli che, un pezzetto alla volta, diventano grattacieli, curati in ogni dettaglio e in cui si ritrovano tutte le sue influenze: diverse, appassionate, che corrono dagli anni più belli del Brancaleone e arrivano alla nuova Roma di oggi dei danzerini di Reveries.
Written by Manuela Maiuri