“¡Ay, Carmela!”, pluripremiata opera di José Sanchis Sinisterra, torna in una nuova versione in prima nazionale al Teatro Palladium, per la regia di Ferdinando Ceriani. Siamo nel pieno della guerra civile spagnola. Carmela, danzatrice di flamenco, e Paulino, cantante e cabarettista, vengono catturati dai falangisti e sono costretti a esibirsi davanti alle truppe. L’arte diventa l’unico e ultimo linguaggio con cui comunicare, anche nel bel mezzo della condanna. La loro storia è il dramma di un popolo intero.

Lo spettacolo, interpretato da Elisa di Eusanio e Andrea Lolli, riporta sul palco romano una delle opere più celebri di quello che viene definito “teatro di frontiera”. Un testo allegorico, che sembra prendere in parte la sua ispirazione dalla canzone El paso del Ebro, vero inno dalle truppe repubblicane spagnole:

Pero nada pueden bombas,
rumba la rumba la rumba la.
Pero nada pueden bombas,
rumba la rumba la rumba la
Donde sobra corazón,
¡Ay Carmela! ¡Ay Carmela!
Donde sobra corazón,
¡Ay Carmela! ¡Ay Carmela!

Parole, sentimenti, fallimenti che appartengono a ieri quanto a oggi, dando voce a chi si oppone alla repressione, alla sopraffazione, al patriottismo cieco e letale.

¡Ay, Carmela! chiude la rassegna Herencias – scritture di memoria e identità e, in occasione del debutto di martedì 6 maggio, è previsto anche un incontro alle 18.30 con Ascanio Celestini dal titolo “Atti di Resistenza”.