Invecchiare è naturale, per quanto l’umanità investa tutte le sue energie per combattere questa tendenza. Quando ero un adolescente alcuni vecchi sui 35/40 anni mi parlavano di band come i Led Zeppelin e i Pink Floyd, roba che aveva cambiato la loro vita. Avendo ormai raggiunto questa età, adesso tocca a me: tra i primi gruppi che mi vengono in mente, fondamentali e irrinunciabili, ci sono gli Arab On Radar a simboleggiare il tramonto dello scorso millenno, la now wave targata Skin Graft, Providence e la sua scena scoppiata. Non credo che i Led Zeppelin stiano ancora suonando. Cosi anche gli Arab On Radar non esistono più. Ma dopo svariate incarnazioni (The Chinese Stars, Athletic Automaton, Made in Mexico) eccoli tornare con il nome Doomsday Student: nel loro primo (e ultimo) tour europeo di qualche anno fa, abbiamo avuto il piacere di ospitarli a DalVerme ed è stato uno dei migliori live mai visti e avuti nel nostro “scantinato”. Energia, carica, ritmi e sudore sono sembrati gli stessi dell’epoca d’oro, letteralmente infiammando gente impazzita e quelle quattro mura che tanto hanno visto e ascoltato. Tornano a Roma e, anche se non vendono milioni di dischi e potenzialmente milioni di biglietti per il loro live, è un concerto da non perdere. A questo punto dovrei aggiungere un pò’ di punti esclamativi per esplicitare tutto il mio entusiasmo, ma Zero mi censura.
Written by Toni Cutrone