Se dovessi pensare alla pittura nel 2017, me la immaginerei (anche) così: piena di colori, con richiami più o meno forti al mondo dell’illustrazione e del fumetto, ironica, surreale e abbastanza psichedelica. Prendendo spunto da una vecchia canzone blues in cui si fantastica sull’idea di paradiso per un barbone – “If the sea was whiskey and I was a diving duck, I’d dive to the bottom and I don’t know if I’d come up”, Dickon Drury porta in mostra delle tele ricolme di suggestioni mediterranee – mare, vulcani, caraffe piene di bevande fresche, grappoli d’uva e volatili che si tuffano in acqua per catturare qualche pesce- dipingendole con la stesso calore, la stessa dolcezza e spensieratezza (velata di malinconia) in cui il barbone si culla pensando al proprio al di là ideale. Drury è un giovane pittore inglese, ha talento ed è uno su cui si scommette parecchio: un colpo non da poco per la galleria Frutta.