murales

Camminata psicogeografica tra i murales

L'arte pubblica di Ortica

quartiere Ortica

Written by Giada Biaggi il 3 July 2020 Aggiornato il 21 July 2020

All’Ortica non ci sono le gallerie, non ci sono gli opening in spazi perimetrati, non ci sono ingressi ridotti, non c’è capienza contingentata che tenga; qui l’arte è pubblica ed è fatta di murales. Il quartiere ha ridisegnato con questa riscrittura estetico-artistica quella che il filosofo francese Guy Debord avrebbe definito la sua psicogeografia – questo è potuto avvenire grazie alla fondazione Or.Me e al collettivo di street-artists Ortica Noodles.

I murales a oggi sono più di una dozzina, noi ve ne abbiamo selezionati sei. Partendo da via Trentacoste dove, sulla facciata dell’ITIS Pasolini c’è il Murale dedicato alle donne cha hanno fatto grande il ‘900  tra cui spiccano le poetesse Alda e Antonia Pozzi. Murale ascrivibile alla psicogeografia femminista. Proseguendo per via Trentacoste e sottopassando il ponte passiamo alla psicogeografia della legalità con il Murale della giustizia su cui si posano i volti cromaticamente virati ai verdi acidi di Giorgio Ambrosoli, Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa, Emilio Alessandrini, Mauro Brutto, Walter Tobagi, Tina Anselmi, Lea Garofalo. Speculare a quest’ultimo, anche a livello cromatico con i suoi rossi e arancioni, ci imbattiamo la psicogeografia della pop-music che fu con il Muro della musica popolare dove possiamo salutare e fare due chiacchere con quei bischeri di Ornella Vanoni e Enzo Jannacci.

A unire queste due realtà la scritta sul cavalcavia: Quartiere dell’Ortiga. Un po’ più in là in Via Ortica c’è il Muro dei lavoratori questo davvero quello che si avvicina di più alla Stimmung del realismo sovietico. Non possiamo non citare Parole in libertà che campeggia sul Cavalcavia Buccari sul quale magari sarete passati con il taxi per andare a Linate; dettaglio diabetico-buonista-spaccacuore: le parole che vedete scritte sono state scelte dagli alunni delle scuole del territorio. Infine, anche questo tour non può che terminare nell’orizzonte estetico, concettuale e sociologico della #tucigang. Appena finito il lockdown i ragazzi di Orticanoodles hanno spaccato ancora e per festeggiare il 75anniversario della Festa della Liberazione hanno ritratto i volti di antifascisti storici. Taaac.

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