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Tutti i luoghi della Queerness a NoLo

Lembi d’arcobaleno da scoprire nel quartiere.

quartiere NoLo

Written by Piergiorgio Caserini il 16 March 2021

Già si volteggia con le bellissime drag alla balera, si balla tra i riflessi glitterati delle queen, ci si abbaglia non solo nei locali ma anche tra i colori che si dipingono nelle strade di NoLo, insomma: se non ve ne siete ancora accorti, stiamo già cavalcando un nuovo lembo dell’arcobaleno.

C’è chi ci ha detto: «Se ti piazzi in mezzo a viale Monza e lanci lo sguardo attraverso Crespi, realizzi in un attimo che si vede qualcosa che sembra Porta Venezia: è un’altra via Lecco». Noi aggiungiamo che ci manca soltanto il tram. Via Varanini, e non solo quella, promette di diventare presto una nuova gay street con un respiro più popolare rispetto a quanto siamo abituati oggi. Parte del passato della città cambia dressing e si rimette in gioco qui. È inevitabile che chi conosce almeno un poco la storia di questa città rivolga un pensiero ai racconti della Nuova Idea e a quei muratori felici vestiti da donne, quando si ritrova da La Boum all’Arizona, dove un bell’abito lungo sovrastato da una barba ispida la dice tutta, dove le drag sono come figlie a cui tutti sorridono strizzando gli occhi, ivi compresa la signora intenta a ballare il liscio e i suoi mariti biricchini dietro a una colonna.

Parte del passato della città cambia dressing e si rimette in gioco qui.

Poi, appena passate per Varanini, le saracinesche arcobaleno di Gianni e del suo Nolo.So vi trasportano in un film anni Ottanta, tra pareti rosa, glitter e fenicotteri. Lì vi sentirete (di nuovo) a casa, è il place to be, con cocktail dai nomi felici e pizze che salvano la vita. Se vi va bene troverete in giro anche buon Carlo Mognaschi, tutto energico dietro a una console, che vi avverte che presto riprenderanno le serate allo storico Q, proprio all’inizio di Padova. Giorno e notte si mescolano, e per chi ha fame c’è la Porta Venezia che si è spostata a NoLo, è il MeMà di via Crespi, che annuncia tutta una complicità a colori.

Insomma, la bandiera LGBTQI+ ha tante cromie, ma forse ancora non bastano mica. NoLo è intersezionale, una buona ricetta che fa incontrare il popolare, la comunità arcobaleno e tutta la queerness che si vuole.

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