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Ciciarà

ZERO here: Se parla anca el milanes.

Categories Restaurants

Contacts

Ciciarà Piazza Santo Stefano , 6
Milano

Time

  • lunedi 12:30–14:30
  • martedi 12:30–14:30 , 20–22:30
  • mercoledi 12:30–14:30 , 20–22:30
  • giovedi 12:30–14:30 , 20–22:30
  • venerdi 12:30–14:30 , 20–22:30
  • sabato 12:30–14:30 , 20–22:30
  • domenica chiuso

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Prices

Mi perdo per arrivare in questa trattoria che dà le spalle alla Madonnina. Ed è un piacere. Qui Milano si trasforma in un’altra Milano, il traffico non mi crocifigge, le strade si restringono e penso spesso a che capigliatura avrei avuto se fossi stata qui negli anni di piombo, studentessa di lettere all’Università Statale. Ciciarà è il ristorante lombardo nato da una costola del Colibrì, la piccola libreria che ti serve pure ottimi cocktail.

Il tratto è quello di un’osteria contemporanea, che sembra prendere posto tra una concorrenza serrata in maniera consapevole e calibrata. Mi piace subito, appena varcata la soglia. C’è un buon mix di modernariato, e gli interventi sul luogo sono ben fatti da non risultare stucchevoli o dare l’impressione di essere in un posto posticcio. L’atmosfera rétro non è ridondante, meno male, perché siamo un po’ stufi di questa estetica bugiarda.

Alessandro è un bravo barman, mi spiega la drink list con i classici e alcune curiose rivisitazioni con prodotti di nicchia. Vermouth dimenticati, liquori artigianali, bitter e spiriti in generale che dimostrano uno studio appassionato. Un rapido sguardo al menu e mi si apre subito il cuore. Vedo tra gli antipasti la testa di maiale con verdure in agrodolce. Mia. Scatto subito su una portata principale: pecora gigante bergamasca e cavolfiore. Le dimensioni contano, la pecora mi porta subito ai sapori di casa, tra Marche e Abruzzo.

Mi faccio spiegare un po’ la filosofia di questo luogo. Tutti prodotti lombardi e generalmente del nord Italia: verdure di stagione (clamorosa la zucca in carpione, un mix di acidità e dolcezza insuperabile), bella l’idea di servire pesce di lago come trota, lavarello, misultin; primi goduriosi e semplici come gnocchi al taleggio e sedanini al galletto. La carne arriva da filiera corta e Ciciarà compra l’intero animale che viene poi sezionato in cucina. Annaffio il tutto con un Barbera niente male, concludo con un liquore alla camomilla che dovrebbe mandarmi a letto comoda.

Finalmente so cosa dire quando mi chiedono dove mangiare in Duomo. Da Ciciarà si mangia bene, si sta bene, con dei prezzi nella norma per la zona in cui si trova. Tornerò presto, voglio giocare con quel meraviglioso biliardino che si trova nel piano inferiore. C’è anche una scritta al neon con una frase di una canzone di un famoso cantautore milanese. Indovinate quale.