Il primo settembre 2020 è partita la nuova avventura culinaria trasteverina che ha preso il posto del glorioso bir&fud: pizza alla romana firmata da Mirko Rizzo, fritti d’autore e birre artigianali sulle quali veglia Federico Feliziani, altro socio di quest’avventura. Su bontà e qualità degli ingredienti ci si può quindi mettere la mano sul fuoco, ma ciò che rende il format de L’Elementare unico non è solo questo e la conferma la trovate tutta nel nuovo menu proposto in questo autunno 2021, dopo un anno di rodaggio tormentato dall’apri-e-chiudi pandemico.
È l’idea di godere del cibo in maniera semplice e sostanziosa, genuina e romana. È mettere trippa o lingua sopra l’impasto appena uscito dal forno e chiudere tutto “a portafoglio”, con la lacrima di sugo pronta a uscire a ogni piega; è non farsi problemi a impanare e friggere una lasagna, un tonnarello cacio e pepe o una papppardella al cinghiale; è decidere di trasformare il secondo della domenica, pollo alla cacciatora e patate, nella pizza migliore e più succulenta del menu; è l’abilità di far desiderare il bis anche di una pizza leggera pensata per la clientela vegetariana; è saper proporre per ogni piatto un’abbinamento con una birra artigianale che non sfigurerebbe tra le spine del più blasonato dei pub. È essere a disposizione degli appetiti “fuori orari”, pomeridiani o notturni che siano. È il piacere di cucinare e stare a tavola per ore, è la filosofia della trattoria tradotta in impasto.
L’Elementare è uno di quei posti dove la prima visita si tramuta in appuntamento fisso. Perché le cose semplici sono sempre le migliori e anche le più difficili.
