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Mercato Centrale Roma

ZERO here: mangia come un Frecciarossa.

Categories Restaurants

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Mercato Centrale Roma Via Giolitti, 36
Roma

Time

  • lunedi 07–00
  • martedi 07–00
  • mercoledi 07–00
  • giovedi 07–00
  • venerdi 07–00
  • sabato 07–00
  • domenica 07–00

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Prices

L’inizio del racconto è fissato a circa due anni fa, a Firenze. In quell’anno prese concretamente forma il progetto di Umberto Montano (ristoratore fiorentino) e Claudio Cardini (direttore di ECVgroup), che decidono di rimettere a nuovo il mercato coperto di San Lorenzo, una bellissima struttura in ferro e vetro di fine 1800, situata in pieno centro ad opera dell’architetto Giuseppe Mengoni, progettista anche della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. La formula è “semplice”, trasformare i vecchi banchi in botteghe dell’eccellenza territoriale e italiana, dando la possibilità di far mangiare ciò che viene venduto. Anzi, quella del consumo di pasti caldi è la priorità, tant’è che tutto lo spazio è disseminato di tavoli e sedie dove ci si può sedere senza distinzione alcuna. Tempo due anni e il racconto si sposta a Roma, con la trama che si mantiene costante: uno spazio architettonico storico dalla vita travagliata – la Cappa di Angiolo Mazzoni all’interno della Stazione Termini – rianimato da pasta, fritti, hamburger e quant’altro e ci sono tutte le premesse per un finale positivo, con il protagonista che sfonda il tetto dei 150kg.

Cosa mangiare

L’offerta è un mix romano-toscano, con alcune botteghe del Mercato di Firenze che hanno deciso di aprire una succursale capitolina, tra cui svetta l’hamburger di chianina di Enrico Lagorio. Tra le esclusive del Mercato di Roma segnaliamo invece Il tartufo di Luciano Savini, con una pappa al pomodoro tartufata da lacrime; Il formaggio di Beppe Giovale, con taglieri e una polentina calda niente male; I carciofi e i funghi di Alessandro Conti e Gabriele La Rocca, con zuppe di funghi, puntarelle, carciofi in umido o fritti e teglie di porcini e patate; La carne e i salumi di Roberto Liberati, con una tartare preparata al coltello in maniera spettacolare da un cuoco nipponico; Il pesce fresco della Famiglia Galluzzi, con spiedini e burger di pesce, Il fritto di Martino Bellincampi, con una panino (fritto) alla porchetta per chi non teme l’infarto istantaneo. Poi i già noti trapizzini di Callegari, la pizza di Bonci e un ristorante gourmet guidato dallo stellato Michelin Oliver Glowing, in tandem con Salvatore De Gennaro della gastronmia La Tradizione.

Le botteghe da assaltare

I carciofi e i funghi
di Alessandro Conti e Gabriele La Rocca

Il formaggio
di Beppe Giovale

Il fritto
di Martino Bellincampi

Il pane e i dolci
di Gabriele Bonci

Il pesce fresco
della Famiglia Galluzzi

Il tartufo
di Luciano Savini

Il trapizzino
di Stefano Callegari

Il vegetariano e vegano
di Marcella Bianchi

La carne e i salumi
di Roberto Liberati

La tavola, il vino e la dispensa
di Oliver Glowig e Salvatore De Gennaro

L’hamburger di Chianina
di Enrico Lagorio