Oggi come mai prima è necessario fare molta chiarezza sull’universo “cucina cinese”, che a Milano più di ogni altra parte nello stivale ha una sua consistenza e forza da tener testa alle più tradizionali espressioni della cucina nostrana. Discorso ancor più concreto se si guarda anche al loro modo di far ristorazione, contemporaneo, con grande attenzione al cliente e senza tralasciare nessun dettaglio nella gestione della sala.
Da Gong – ristorante della famiglia Liu proprietaria anche di Iyo, il primo stella Michelin giapponese in Italia – tutti questi elementi combaciano alla perfezione e la Cina di qualità (perché è di questo che stiamo parlando) viene servita con grande stile. Il locale e la sua architettura preannunciano a chiara voce che l’esperienza da Gong è di quelle che ci si permette quando si vuole festeggiare o stupire. Nessuno sfarzo grossolano, nessun eccesso orientale: oro e onice mischiati con delicatezza, grandi vetrine e luci soffuse per un’ambiente elegante che non soffoca o rende a disagio. La padrona di casa è Giulia Liu, che accoglie in maniera pacata, professionale nel mondo di Gong.
L’obiettivo è quello di far vivere insieme due mondi gastronomici molto diversi, quello cinese e quello giapponese, in un menu internazionale e moderno. Non a caso dietro ai fornelli troverete un cuoco nipponico, lo chef Keisuke Koga, che cucina cinese ma non dimentica di ricordare la propria terra con alghe nori, basilico shiso, wagyu e omaggiare quella che lo ospita con i gamberi di Mazara del Vallo, chianina e zafferano. L’intento non è furbetto e il risultato lo sottolinea: piatti di gran gusto e spessore. Iniziate con una serie di Dim Sum: quelli con capesante e salsa ai ricci di mare, con gamberi argentini e punta di Mazara del Vallo, oppure i cannelloni di riso al vapore ripieni di tartare sockeye salmon e crema di guacamole. Intensi, con ogni sapore distinguibile e con quell’estetica impeccabile giapponese anche se purtroppo molto piccoli perché vorresti che non finissero mai.
Nelle proposte di pasta e riso non mancano piatti tradizionali come il riso croccante Shanghai con riso soffiato croccante servito con una salsa alle verdure, pollo e gamberetti: composto al tavolo da un cameriere che versa tutti i condimenti sul riso per un effetto scenografico non lasciato al caso (il riso scoppietta a causa del calore della salsa). Segue ancora il filo dell’attitudine orientale – come recita l’insegna – il Peching Duck, l’anatra alla Pechinese servita con pancake cinesi, julienne di cetrioli, porro e carote. Piatto divertente, molto concreto e da creare come si vuole unendo i vari ingredienti.
Non pensate di cavervela con poco, i prezzi sono alti ma giustificati dall’elevata qualità e dall’attenta selezione delle materie prime. Gong risponde alla chiamata di una cucina etnica internazionale che lo rendo a Milano tra i migliori ristoranti della sua tipologia.
Martina Di Iorio