Ex Oltredimore, Gallleriapiù di Veronica Veronesi si è nel tempo radicalizzata su forme sperimentali d’arte e concetti che afferiscono al tema dell’arte stessa o a temi sociali. Uno degli argomenti spesso trattati, ad esempio, è quello del cibo declinato nell’eating-design o in progetti come “Bologna is not restaurant” dell’artista russa Gluklya, una marcia pacifica per la città conclusasi con uno “sciopero della fame” presso un ristorante. Qui i linguaggi si incrociano e si contaminano e non mancano, oltre alle mostre, gli eventi dal vivo. Su tutti il format Giardino Magntico che ha portato negli spazi della galleria alcuni dei live musicali più interessanti degli ultimi anni.
Contacts
GALLLERIAPIÙ
Via del Porto, 48 a/b
Bologna
Time
- lunedi chiuso
- martedi 14:30–19:30
- mercoledi 14:30–19:30
- giovedi 12–20
- venerdi 12–20
- sabato 11–19
- domenica chiuso
Please always check the reliability of the information provided.
More options around here
Parsec
Via del Porto 48/C, Bologna
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14, 40012 Bologna
Blu Gallery
Via Don Minzoni 9, 40012 Bologna
DAS - Dispositivo Arti Sperimentali
Via del Porto 11/2, Bologna
CAR DRDE
Via Azzo Gardino 14/A, 40122 Bologna
Localedue
Via Azzo Gardino 12/C, Bologna
Eat and drink around here
Leggi anche
Dentro la Festa della Luna di Colere: storia e foto di un raduno predigitale
Dentro la Festa della Luna di Colere: storia e foto di un raduno predigitale sotto lo sguardo delle alpi Orobie.
Il museo dei tarocchi (l'unico in Italia) sull'appennino bolognese
A Riola una collezione vastissima di mazzi provenienti da tutto il mondo: edizioni storiche, carte rare, produzioni contemporanee e creazioni d’artista realizzate con tecniche che spaziano dalla pittura alla grafica, dalla scultura al collage.
Il Vecchione sarà un Gremlin contro il male delle guerre e la negatività collettiva
Dopo il rogo dell'opera realizzata dall'artista DEM il dj set di La Funky e Bassi Maestro.
La memoria collettiva della montagna
Cinquant’anni di cinema privato raccontano come gli italiani hanno imparato ad amare l’alta quota, grazie a Memoryscapes.