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Dopo 16 anni torna la Street Rave Parade a Bologna

Written by Salvatore Papa il 15 December 2022

L’ultima edizione era stata nel 2006, nonostante il divieto del sindaco Cofferati, poi nulla più. Nata nel 1997 grazie all’impuslo del Laboratorio Antiproibizionista presente all’interno del Livello 57 (Lab57) e dei Mutoidi la street rave antiproibizionista portava in giro per Bologna un messaggio forte e chiaro: la depenalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze psicoattive, a partire dalla cannabis. Diffondendo dalla musica latino americana al rock la parata si trasformò in un evento di dimensioni impressionanti arrivando a raccogliere nelle due ultime edizioni a Parco Nord e Villa Angeletti più di 300 mila partecipanti, una distesa impressionante di gente dietro a 50 camion con impianti che raggiungevano i 30mila watt. Qui ne abbiamo ripercorso la storia.

Stavolta l’occasione è data dal decreto anti-rave e dalle forme di repressione del Governo Meloni. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre con concentramento alle h 14 proprio a Villa Angeletti per poi attraversare le strade del centro. Un’iniziativa di portata nazionale che coinvolgerà anche le città di Napoli, Firenze, Palermo e Torino.

“Il cosidetto decreto anti-rave – si legge – vuole colpire la nostra capacità di aggregarci, addomesticandoci e rendendoci funzionali al lavoro, prevedendo intercettazioni e pene fino a sei anni per chi viene individuat* come organizzator*. Forse non si tratta solo di un mero capro espiatorio per distrarci dai problemi che ci colpiscono: i free party fanno paura davvero perché mostrano modalità radicalmente diverse e anticapitaliste di stare insieme in autogestione. La libertà di aggregazione dei free party diventa un pericolo nazionale in nome di una salute e di una sicurezza strumentalizzate per restringere ancora di più lo spazio di possibilità e di azione di tutt*. Nello stesso decreto sono state poi inserite misure che di fatto aggirano le indicazioni della corte costituzionale sull’ergastolo ostativo e le condizioni ostative, rendendo ancora più difficile la concessione dei benefici penitenziari per quei reclusi che non collaborano con la giustizia”.

“Il 17 dicembre – concludono – i nostri corpi balleranno e le nostre casse suoneranno attraversando da nord a sud alcune grandi città italiane, mentre contemporaneamente in diverse città francesi si moltiplicheranno street parade di protesta in soliderietà con la nostra mobilitazione”.

QUI IL COMUNICATO COMPLETO